Regioni e città chiedono il raddoppio dei finanziamenti per la cooperazione transfrontaliera.

La politica di coesione e la cooperazione territoriale europea (CTE) dimostrano perfettamente il valore aggiunto europeo nell’affrontare problemi che attraversano i confini nazionali, promuovendo l’integrazione e la solidarietà. Pertanto, dovrebbero essere rafforzate in futuro e il loro bilancio aumentato. Questo è il messaggio principale del parere adottato nella plenaria del Comitato europeo delle regioni il 21 novembre, redatto da Karsten Uno Petersen, membro dell’assemblea regionale della Danimarca meridionale. 

Le regioni di confine rappresentano il 40% del territorio dell’UE e ospitano il 30% della popolazione dell’UE. Crisi recenti come la pandemia di COVID-19 e la guerra della Russia contro l’Ucraina hanno evidenziato quanto siano esposte e vulnerabili quelle regioni europee. Sia la pandemia che la guerra hanno causato un rallentamento della cooperazione transfrontaliera, che dovrebbe invece essere rafforzata.   

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I leader locali e regionali hanno quindi esortato i leader nazionali e dell’UE a dotare la politica di coesione post-2027 di un bilancio all’altezza delle nuove sfide che l’Europa sta affrontando, almeno equivalente a quello 2021-2027 (incluso il  supplemento REACT-EU da 50,6 miliardi di euro) in termini reali. L’obiettivo CTE della politica di coesione, finanziato attraverso i cosiddetti programmi Interreg, dovrebbe essere aumentato rispetto all’attuale periodo 2021-2027, per rappresentare non meno dell’8% dell’importo totale, chiedono dal CdR.

La cooperazione territoriale dovrebbe essere rafforzata in tutti i suoi diversi filoni, hanno affermato i membri del CdR. Quasi 90 programmi Interreg transfrontalieri, transnazionali, interregionali e ultraperiferici operano attraverso i confini interni ed esterni dell’UE, dimostrandosi uno degli strumenti politici chiave dell’UE per promuovere coesione, pace e prosperità. La cooperazione territoriale rafforza anche il mercato unico rimuovendo gli ostacoli alle frontiere. Pertanto, il bilancio della sua componente di cooperazione transfrontaliera dovrebbe almeno raddoppiare nel prossimo bilancio a lungo termine dell’UE. 

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Inoltre, i membri del CdR hanno invitato la Commissione europea a proseguire gli sforzi per semplificare le norme di attuazione della cooperazione territoriale europea (CTE) e hanno esortato gli Stati membri a evitare di stabilire requisiti aggiuntivi, che potrebbero potenzialmente ostacolarne l’attuazione, oltre a quelli stabiliti a livello dell’UE. 

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