Regionali Sardegna. Centrosinistra, prove di dialogo…ma non troppo!
Prosegue, anche alla Festa dell’Unità organizzata dal Partito Democratico alla Fiera di Cagliari, la ‘telenovela’ tra i sostenitori del Campo largo e dei proponenti della “Rivoluzione Gentile” di Renato Soru. Ieri sera, infatti, nel corso dell’incontro “Un anno di opposizione per costruire l’alternativa”, si è consumato l’ennesimo ‘incidente diplomatico’ tra le due parti.
Ad alimentare il nuovo ‘casus belli’ all’interno del centrosinistra sono state le dichiarazioni del senatore pentastellato, Ettore Licheri, circa il successo dei lavori del tavolo per la scelta del candidato alla guida della coalizione in vista delle prossime elezioni regionali del 2024. Affermazioni poco gradite dalla deputata progressista Francesca Ghirra: “Dispiace che il senatore Licheri non abbia menzionato nel suo intervento tutte le forze che hanno partecipato al tavolo. Una iniziativa che non ha lavorato bene contrariamente a quanto affermato dall’esponente pentastellato. Noi – prosegue la Ghirra – siamo una forza sì minoritaria ma insieme a +Europa, Liberu e Soru rappresentiamo un dato politico oggettivo”.
Proprio all’interno del tavolo a far saltare il banco sarebbero stati il ‘niet’ del Campo largo alle primarie, la scelta di non decidere contemporaneamente i candidati alla guida della coalizione alle prossime elezioni regionali e comunali, e, per ultimo, la decisione di blindare la candidata Todde e il programma, riducendo, di fatto, gli spazi per ricomposizione della frattura tra i “due blocchi”.
Difficile, quindi, il confronto e il dialogo ma, come ricordato al termine dell’incontro dalla stessa Ghirra “confido si possa ancora trovare un accordo e battere così la destra”, mentre per lo stesso senatore Licheri la presenza dell’esponente progressista sul palco della Festa dell’Unità ha rappresentato “un bel segnale e la volontà di procedere verso la via del dialogo, segno della condivisa esigenza di sconfiggere le destre”.
Dichiarazioni che non possono che confermare la prosecuzione della (per ampi versi) sempre più “stanchevole” contrapposizione tra i promotori del Campo largo e i sostenitori della “Rivoluzione Gentile” di Renato Soru.
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