Rdc addio. Da oggi in arrivo il ‘supporto per la formazione e il lavoro’.
Dalle prime ore del giorno sono state alcune migliaia le domande pervenute al sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa, il Siisl, ovvero la nuova piattaforma (molto probabilmente inutile) partorita dall’Esecutivo Meloni per facilitare l’incontro tra la domanda e l’offerta di formazione e lavoro.
Una nuova misura, il supporto per la formazione e il lavoro, che prevede l’erogazione di un contributo di 350 euro mensili per 12 mesi. Un “contentino assistenziale” che segue l’altrettanto improbabile iniziativa del Governo di centrodestra “Dedicata a te”, la famigerata carta da 1 euro al giorno per le spese alimentari.
Se questo era il governo che doveva contrastare le spese sociali di scarso impatto…
A poter richiedere il nuovo sussidio saranno le persone tra i 18 e i 59 anni dei nuclei familiari con Isee non superiore a 6.000 euro. Le domande, ancora, dovranno essere inviate tramite il sito dell’inps o patronati. I richiedenti, inoltre, dovranno sottoscrivere il patto di attivazione digitale e contattare le Agenzie per il lavoro che “con i dovuti tempi” ricontatteranno i beneficiari per la firma del patto di servizio personalizzato. Facile, già da ora, presumere un corto circuito
tra le fila dei pubblici dipendenti di tali enti.
Per assistere, invece, alla fine del Reddito di Cittadinanza, bisognerà aspettare al 31 dicembre. Dal 1° gennaio, infatti, entrerà in azione l’assegno di inclusione: 500 euro al mese cumulabile con l’assegno unico universale.
Nel frattempo il nuovo (pessimo) strumento per sostenere la formazione, prevede la partecipazione a progetti di riqualificazione professionale e orientamento. Dovessero essere del tenore dei percorsi ‘attivati’ dall’Aspal (giusto per restare in Sardegna), si può già capire dove si andrà a parare…
Un supporto da 350 euro al mese, ancora, erogato con l’obbligo di seguire il progetto sottoscritto o di accettare un’offerta di lavoro. In alternativa il contributo smetterà di essere erogato.
Tra le misure assistenziali rientra anche il servizio civile universale e i progetti utili alla collettivita’ in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni.
Per quanto riguarda l’assegno di inclusione, esso potrà raggiungere i 6000 euro annui (circa 500 euro al mese) o i 7560 in presenza di nuclei familiari con anzioni over67 o altri componenti disabili. Sussidio al quale potrebbe essere aggiunto anche un contributo per l’affitto fino a 3360 euro annuale ed eventuale rinnovabile per un altro anno.
Per ricevere l’assegno bisognerà essere persone oneste, ovvero non essere sottoposti a misura cautelare o di prevenzione, non avere sentenze definitive di condanna intervenute nei 10 anni precedenti la richiesta. Oltre alla fedina penale pulita è richiesta anche un Isee non superiore a 9360 euro. Esclusi dal diritto, ancora, i nuclei familiari con un componente disoccupato a seguito di dimissioni volontarie nei 12 mesi successivi alla data del termine del rapporto di lavoro, fatte salve quelle per giusta causa. La libertà di scelta, in altre parole, è ormai un miraggio per l’aderenza al nuovo paradigma assistenziale partorito dal Governo Meloni.
Per quanto riguarda, infine, l’assegno di incollocabilità, gli aspiranti beneficiari non dovranno avere un’età superiore ai 65 anni, un grado di inabilità non inferiore al 34% riconosciuto dall’INAIL, menomazioni superiori al 20%. L’importo dell’assegno sarà pagato mensilmente e rivalutato annualmente, con apposito decreto del Ministero del Lavoro.