Rapporto SETA: ‘L’Italia è un Paese islamofobo’

Il bue che dice cornuto all’asino verrebbe da dire, probabilmente, leggendo il ‘Rapporto 2018 sull’islamofobia europea’, pubblicato dalla Fondazione per la ricerca politica, economica e sociale (la SETA) con sede ad Ankara, capitale della Turchia. Un think tank turco legato al Presidente Erdogan. 

Nel rapporto turco vengono analizzati e categorizzati come islamofobici diversi Paesi europei, tra cui l’Italia. La lente d’ingrandimento del documento turco, di ben 840 pagine, si è focalizzata in particolare contro gli organi di stampa, i media, giornalisti e partiti politici di 34 Paesi, senza però, come dichiarato da Angelo Ciocca, eurodeputato del gruppo Identità e Democrazia, ‘attestarsi su alcun dato ufficiale’. 

“Il Seta non è un ente indipendente ma, al contrario – come dichiarato da Marco Zanni, eurodeputato del gruppo Identità e Democrazia – ha stretti rapporti con il partito Akp guidato da Recep Erdogan, mentre i due autori principali sono considerati vicini rispettivamente ai Fratelli musulmani e a Erdogan”.

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Nell’interrogazione parlamentare indirizzata alla Commissione, il parlamentare europeo della Lega Nord ha chiesto di conoscere l’entità dei fondi concessi dall’Unione Europea, attraverso l’utilizzo dei fondi di pre-adesione per l’accesso alla Turchia, per la realizzazione del rapporto sull’islamofobia europea da parte della SETA.

“In Turchia la libertà di stampa e di pensiero viene quotidianamente punita, come risulta dall’incarcerazione di circa 160 giornalisti e dalla chiusura di circa 130 media, tra cui riviste, quotidiani, televisioni, radio e siti – ha dichiarato Angelo Ciocca”.

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