Rapporto PIF 2023: in aumento le frodi in Ue. +8%.

La Commissione europea ha adottato la sua relazione annuale 2023 sulla tutela degli interessi finanziari dell’UE (relazione “PIF”). La relazione mostra che il numero complessivo di casi di frode e irregolarità rilevati e segnalati è aumentato dell’8% nel 2023.

“La relazione odierna – ha dichiarato Johannes Hahn, commissario per il Bilancio e l’Amministrazione – mostra che nel 2023 l’UE e i suoi Stati membri hanno continuato a intensificare i loro sforzi per proteggere il denaro dei contribuenti dell’UE. Man mano che emergono nuove sfide, anche le strutture antifrode si adattano e devono continuare a farlo. La digitalizzazione della lotta contro le frodi deve essere al centro di tali sforzi. Seguendo l’esempio del piano d’azione della strategia antifrode della Commissione, raccomandiamo agli Stati membri di modellare le loro strategie antifrode per sfruttare appieno le nuove tecnologie nella lotta contro le frodi”.

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Il numero di casi di frode e irregolarità segnalati dalle autorità competenti dell’UE e nazionali è aumentato dell’8% rispetto allo scorso anno (da 12.455 a 13.563 in totale). Questo aumento è ciclico e in linea con i progressi nell’attuazione dei programmi di spesa dell’UE. Gli importi irregolari relativi a questi casi, secondo il rapporto, sono aumentati di 1,90 miliardi di euro.

Il rapporto PIF sottolinea i progressi in settori chiave della legislazione antifrode in tutta l’UE. 24 Stati membri hanno adottato una legislazione nazionale per recepire la direttiva sulla protezione dei whistleblower. Nel 2023, la Commissione ha presentato un pacchetto di misure anticorruzione. Inoltre, è stato raggiunto un accordo politico sulla rifusione del regolamento finanziario, che mira a rafforzare la trasparenza nell’uso dei fondi UE, la digitalizzazione della lotta contro le frodi e la gestione del rischio di frode.

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L’individuazione e la segnalazione di sospette frodi e irregolarità possono ancora essere migliorate, così come il loro follow-up. Persistono, però, notevoli differenze tra gli Stati membri. Le architetture antifrode nazionali continuano a svilupparsi, ancora supportate da diversi approcci strategici che spaziano da strategie antifrode nazionali a politiche antifrode regionali, settoriali o persino a livello di autorità o programma.

foto OLAF ec.europa.eu