Raffaele Stancanelli: “Valorizzare il protagonismo delle giovani generazioni”.
Chi sono i rappresentanti dei giovani sardi e siciliani al Parlamento Europeo? Qual è il loro punto di vista sulle politiche giovanili e sulla rappresentanza delle istanze dei giovani in Europa? Alle ultime elezioni per il rinnovamento del Parlamento europeo, tra i rappresentanti del collegio elettorale Italia Insulare, è stato eletto l’On. Raffaele Stancanelli, ex Sindaco di Catania ed avvocato cassazionista nel campo civile ed amministrativo. Classe 1950, ha ricoperto anche la carica di Senatore della Repubblica nella XVI e XVIII Legislatura e, nel corso della sua vita politica, ha militato nel Movimento Sociale Italiano, in Alleanza Nazionale, nel Popolo della Libertà, in #Diventerà Bellissima e, negli ultimi anni, nel partito fondato da Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia.
Cosa rappresentano per lei le politiche giovanili?
Ritengo che la politica debba sempre porsi come obiettivo quello di valorizzare il protagonismo delle giovani generazioni promuovendo una cultura del merito ma non penso esistano temi prettamente “giovanili”. Esistono questioni riguardanti l’intera nazione, il suo presente ed il suo futuro. In Italia, in particolare dal 1968 in poi, si è affermata l’idea che la gioventù sia una categoria sociologica permanente e non una situazione umana transitoria. Il risultato è stato quello che, oggigiorno, si definiscono giovani persone di 40 anni! È fondamentale sostenere i giovani e i loro progetti, indipendentemente dal censo e dal patrimonio familiare a loro disposizione. Bisogna investire sui talenti e al contempo responsabilizzare la nostra gioventù offrendo opportunità concrete. Le politiche giovanili non dovrebbero mai essere intese come mera assistenza. Le istituzioni devono creare le condizioni affinché si realizzi l’uguaglianza del punto di partenza, cioè pari opportunità per tutti, piuttosto che quella del punto di arrivo, che produce livellamento verso il basso
On. Stancanelli, alle ultime elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo nel Collegio Italia Insulare sono stati eletti esclusivamente rappresentanti della Sicilia e nessuno in Sardegna. Mancando una rappresentanza sarda nell’europarlamento come sarà garantita la rappresentanza dei bisogni e delle istanze dei giovani sardi?
Come è noto all’interno del collegio Italia insulare vi è una differenza notevole in termini di popolazione tra Sicilia e Sardegna. Questo aspetto, insieme ad altri fattori più legati alle dinamiche di partito, facilita l’elezione dei candidati siciliani. Detto questo, ritengo che le istanze e le problematiche dei giovani sardi non siano affatto diverse da quelle dei giovani siciliani. In entrambi i casi la priorità è quella di creare maggiori opportunità di lavoro e impedire la continua emorragia di talenti derivante dall’emigrazione verso altre realtà più dinamiche. Ad esempio, i temi della continuità territoriale, dell’insularità e della carenza delle infrastrutture sono altresì di comune interesse. Ai giovani suggerisco di cogliere tutte le opportunità messe a disposizione dall’Unione europea e di partecipare ai bandi per ricevere i finanzianti. In particolare rivolgo un invito a partecipare al programma “SME Instrument 2019” di Horizon 2020, il quale eroga finanziamenti per le Start Up e le PMI innovative.
Come può un under35 comunicare una proposta, problematica ad un eurodeputato?
È molto semplice. Basta inviare una e-mail al deputato in questione. La mia email . Vista l’enorme quantità di comunicazioni e richieste che riceviamo giornalmente, consiglio sempre di essere sintetici e di andare dritti al nocciolo delle questioni. Se il deputato, coadiuvato dai suoi collaboratori, riterrà la proposta interessante saranno loro a ricontattare gli autori della proposta.
Pensando a programmi quali l’Erasmus+, l’Erasmus per giovani imprenditori, ecc. secondo lei perché i giovani in Europa sono poco informati circa le iniziative europee a supporto dei giovani?
Sul fronte della comunicazione bisogna certamente migliorare. A mio avviso si dovrebbero veicolare le informazioni utilizzando principalmente gli strumenti offerti dal WEB e dalle applicazioni per i telefoni cellulari. Per quanto riguarda i programmi da lei citati, che ho già avuto modo di conoscere e apprezzare incontrando i funzionari di EUROCHAMBRES (l’associazione delle camere di commercio e industria europee) penso che le associazioni di categoria presenti sul territorio dovrebbero collaborare maggiormente con gli enti locali e le università. Ad ogni modo faccio presente che in Internet si trovano tutte le informazioni. I giovani interessati devono armarsi di pazienza e leggere con attenzione. Sono sicuro che si tratterà di tempo ben speso!
Per quanto riguarda l’imprenditoria giovanile e la formazione, come è possibile secondo lei passare dalla formazione (dove non vi sono vincoli stringenti di spesa da parte delle amministrazioni pubbliche) alla fase performante dell’apertura di un’azienda se il sostegno economico anche nella modalità del contributo a fondo perduto (offerto a seconda delle percentuali regionali, nazionali ed europee) richiede ai giovani l’anticipo delle spese? Come può un giovane senza risorse proprie con una idea innovativa e la capacità di realizzarla, creare un’impresa e occupazione se il passaggio dalla formazione alla produttività vera e propria è cosi critico?
La strada maestra è senza ombra di dubbio quella della sburocratizzazione. Ci vogliono meno carte e un maggiore sostegno diretto ai giovani imprenditori. A Bruxelles mi batto anche per affermare due principi. Quello della sussidiarietà, che in questo caso significa meno vincoli imposti da parte della Commissione europea e maggiore flessibilità per gli enti regionali. L’altro principio è quello della valorizzazione della cosiddetta economia reale. Questo significa, in sintesi, un maggiore coinvolgimento degli enti creditizi nella fase di erogazione del credito in favore dei giovani che propongono idee innovative e della possibilità per gli enti locali di investire maggiori risorse pubbliche qualora sia evidente il collegamento diretto con il territorio e le ricadute positive per l’intera comunità di una determinata iniziativa imprenditoriale.