Radio vintage, a Villanova Monteleone c’è “Caterina”, la radio che beffò i nazisti.

Ogni elemento fu recuperato rocambolescamente all’interno del lager nazista di Sandbostel, nei pressi di Bremen, nel lontano 1944. E così grazie alla temerarietà, ma soprattutto all’abilità degli ufficiali italiani prigionieri di guerra, nacque “Radio Caterina”, il ricevitore clandestino che ogni sera captava le notizie trasmesse da Radio Londra, Radio Berlino, Radio Parigi e Radio Bari, per far conoscere agli internati le ultime notizie sulla guerra in corso.

Questa in breve è “Caterina” il pezzo forte della Mostra Radio Vintage in corso allo spazio espositivo di Su Palatu, a Villanova Monteleone, dove resterà aperta fino a domenica 13, tra gli eventi collaterali della manifestazione “Chenamos in Carrela”.

LEGGI ANCHE:  Jacaranda. Il nuovo romanzo di Isabella Floris.

Radio Vintage è una mostra rara e di sicuro interesse per gli appassionati del genere e non. Sarà possibile trovarci i pezzi più significativi provenienti dal Museo della Radio Mario Faedda di Ittiri, tra i quali troviamo vecchi ricetrasmettitori e ricevitori a valvole, macchine telegrafiche corredate di tasti nazionali ed esteri che hanno fatto la storia della telegrafia e della radiotelegrafia. Tra le rarità, anche una CGE portatile americana del 1923.

L’iniziativa è organizzata dall’Associazione Turistica Proloco di Villanova Monteleone in collaborazione con la sezione ARI Porto Torres e il Radioclub Coros, Museo della Radio Mario Faedda di Ittiri. Avuta in prestito dalla Sezione ARI di Quarto Sant’Elena, “Caterina” è un esempio straordinario dell’arte d’arrangiarsi in situazioni estreme. Con l’esclusione della valvola termoionica, introdotta nel campo dentro la borraccia di un tenente, tutto il resto fu fabbricato a mano.

LEGGI ANCHE:  “Mediterranea. Culture, scambi, passaggi”: ad Alghero la nuova rassegna dell'Associazione Editori Sardi.

Il rame che avvolge la bobina su un contenitore per la schiuma da barba è stato ricavato dalla dinamo della bicicletta di un ufficiale delle SS. Resistenze e condensatori sono ottenuti recuperando stagnola, cartine di sigarette e matite, lamiere di barattoli e celluloide delle buste porta tessera. Le batterie per l’alimentazione sono realizzate con ritagli di lamiera di zinco dalle tubature dei lavandini, il liquido è quello di conservazione dei sottaceti, e completano il puzzle monete di rame e pezze di tessuto delle coperte. La radio clandestina è riuscita ad arrivare sino a noi nonostante le numerose perquisizioni effettuate dagli ufficiali tedeschi, nascosta sotto la tonaca di padre Grigoletto.

LEGGI ANCHE:  InvestEU: 68 milioni di euro per i settori audiovisivo e creativo.