Quasi 100 miliardi di euro in armi in due anni. Cosa non si fa per la difesa dell’Ucraina.

Bisogna accelerare la consegna degli aiuti militari a Kiev. Questo il suggerimento dell’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, condiviso nel corso dell’ultimo incontro informale con i ministri della Difesa dei 27 Stati membri dell’UE, dove si è fatto il punto sulla “conta” delle spese militari (della sempre meno democratica Ue) inviate al Governo del (pessimo) attore – ricordiamolo privo di legittimità dal 20 maggio 2024 -, Volodymir Zelenskyy.

Unione europea, in sintesi, che ha rinunciato incontrovertibilmente alla diplomazia, come dimostrano i 43,5 miliardi di euro in armamenti inviati in Ucraina negli ultimi 31 mesi. Miliardi che, sommati agli altrettanto “democratici pacchetti di difesa dell’Ucraina”, inviati dall’Amministrazione Biden dal mese di agosto 2021, portano il jackpot di armi e missili ad oltre 100 miliardi di euro.

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Strumenti di distruzione, ricordano i recenti fatti africani, probabilmente finiti anche nelle mani di qualche gruppo jihadista sostenuto da Kiev, piuttosto che per la “difesa della nazione contro l’aggressione russa”, volendo citare il refrain della comunicazione istituzionale della Commissione Ue e del Dipartimento della Difesa americana degli ultimi 31 mesi.

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