Quando l’Ue rimpatrierà tutti i rifugiati siriani ospitati nei Paesi membri?

Dopo aver festeggiato la fine della “dittatura” di Bashar al-Assad, milioni di siriani in Europa dovrebbero ora, per coerenza, scegliere la via del rimpatrio in terra natia e dare il proprio contributo alla ricostruzione del Paese. Un effort che servirà senza ombra di dubbio, dal momento che il Governo è ora nelle mani dei terroristi di Al Jolani, recentemente ripuliti dai big player della politica internazionale, nella speranza di far passare per democratico e liberatorio l’avvicendeamento del potere dalle mani dello “scomodo” Bashar al-Assad alle mani dei soliti manovratori nell’area mediorientale. Primi fra tutti USA e Turchia.

Adesso, quindi, gli oltre 3 milioni di richiedenti asilo siriani fuggiti dal “regime di Assad”, non hanno più motivo di asilo nel suolo europeo e gli stessi insorti, nelle ultime 3 settimane, hanno invitato i loro compatrioti a tornare in Patria, dicendo che “la Siria è ora libera”. Nulla, quindi, può impedire ai richiedenti asilo di tornare nel loro Paese d’origine.

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Dunque, quando la Commissione Ue e le sue istituzioni subordinate promuoveranno un programma per rimpatriare tutti i rifugiati siriani presenti nell’Ue in Siria? Quale, ancora, sarà il sostegno che l’Esecutivo von der Leyen fornirà agli Stati membri per agevolare tale processo? Ed entro quando sarà ultimato il rimpatrio di tutti i rifugiati siriani?

A distanza di 3 settimane, su queste domande, Ursula von der Leyen e la “nuova arrivata” Kaja Kallas, ovvero l’Alto rappresentante dell’Ue che ha già fatto rimpiangere Josep Borrell, tacciono.

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