Qatargate: Eva Kaili ai domiciliari.

Come previsto, dopo mesi di scandali e danni di immagine subiti dal Parlamento europeo a causa del caso Qatargate, l’ex vicepresidente dell’Aula, Eva Kaili, è uscita dal carcere. Secondo la magistratura belga, la greca ora potrà scontare la pena tra le mura domestiche ma con l’obbligo dell’utilizzo del braccialetto elettronico.

Un nuovo tassello tutto sommato scontato per uno scandalo politico di corruzione e riciclaggio di denaro venuto a galla lo scorso dicembre 2022, dopo la chiusura delle indagini delle forze di polizia bega e italiana, su alcuni europarlamentari che avrebbero ricevuto denaro in cambio della difesa degli interessi del Qatar.

Se, come dichiarato oggi dalla legale della politica ellenica, Sven Mary, la Kaili “esce a testa alta”, potremmo essere di fronte a una congiura.

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Sicuri, però, che le dichiarazioni della Kaili al rientro dal viaggio in Qatar dello scorso novembre 2022, al termine del quale la greca ne elogiò lo spirito riformista affermando che “il Qatar è un leader in materia di diritti del lavoro” non siano di per sé dubbie? Che dire ancora dell’arresto del padre di Eva Kaili, Alexandros, avvenuto all’hotel Sofitel, in Place Jourdan a Bruxelles, nel corso del quale è stata rinvenuta una valigia contenente “diverse centinaia di migliaia di euro”? Le colpe dei padri non possono certo ricadere sui figli! Perchè, ancora, l’Autorità greca anti-riciclaggio, lo scorso 12 dicembre 2022, ha annunciato il congelamento di tutti i beni di Kaili e quelli dei familiari stretti, inclusi conti bancari, casseforti e attività finanziarie? Siamo sicuri che si esca proprio a testa alta?

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