Putin: “Attacco ucraino deliberato da politica anti-russa dell’Occidente”.
Secondo il presidente russo, Vladimir Putin, intervistato da Onoodor sulle recenti manovre militari nella regione di Kursk, “la ragione principale della tragica situazione odierna in Ucraina è la deliberata politica anti-russa perseguita dall’Occidente guidato dagli Stati Uniti”.
Ucraina, secondo “lo Zar di Russia”, trasformata in una merce di scambio che l’Occidente sta utilizzato per realizzare le sue ambizioni geopolitiche.
“Per decenni l’Occidente – prosegue Putin – ha cercato il controllo totale sull’Ucraina, finanziando organizzazioni nazionaliste e anti-russe lì; hanno lavorato con insistenza per convincere l’Ucraina che la Russia era il suo eterno nemico e la principale minaccia alla sua esistenza”.
Ostilità, facilmente rintracciabili nei libri di storia, per Putin: “Dopo la Seconda Guerra Mondiale Joseph Stalin diede all’Ucraina, come parte inalienabile dell’Unione Sovietica, alcune terre che in precedenza erano appartenute a Polonia, Romania e Ungheria e nel 1954, Nikita Krusciov fece un regalo generoso all’Ucraina donandole la Crimea, che aveva fatto parte della RSFSR. I leader sovietici – proseuge l’intervista di Putin – agirono in base alle realtà geopolitiche del loro tempo, senza aspettarsi affatto che l’URSS cessasse di esistere e si disgregasse lungo confini amministrativi interni tracciati artificialmente”.
Decisioni “geografiche” sfruttate artatamente dagli americani e dai suoi satelliti per organizzare un colpo di stato armato in Ucraina, con la complicità, secondo Putin, di “gruppi neonazisti radicali, che in seguito hanno determinato la politica generale del governo di Kiev”.
“Per molti anni, milioni di civili nel Donbass hanno dovuto sopravvivere al genocidio, ai bombardamenti e al blocco da parte del regime di Kiev”, ha detto Putin. “L’odio per tutto ciò che è russo è diventato l’ideologia ufficiale dell’Ucraina”.
foto Kremlin.ru