Puigdemont torna in Catalogna, Repùblica: “Rischia l’arresto”.
Carles Puigdemont, discusso ex eurodeputato e leader di Junts, ha scelto di tornare in Catalogna dopo sette anni. Una decisione rischiosa, viste le pendenze per malversazione di fondi pubblici per l’organizzazione del referendum sull’indipendenza – sul quale la Corte suprema spagnola ha dichiarato di non voler applicare l’amnistia -, ma anche, probabilmente, calcolata, vista l’approvazione della legge sull’amnistia approvata lo scorso mese di maggio con 177 voti a favore degli implicati nel processo secessionista in Catalogna, culminato nella dichiarazione unilaterale di indipendenza dell’ottobre 2017, da parte dell’ex presidente della Generalitat e leader di Junts, Carles Puigdemont. Atto illegale, come dichiarato dall’allora Consiglio generale della Magistratura.
Arrivato ieri a Barcellona in mattinata, Puigdemont è stato ricevuto da altri politici indipendentisti e, di fronte ad una platea di sostenitori, ha tenuto un breve discorso. “Oggi sono qui per ricordare che siamo ancora qui. Non abbiamo diritto a rinunciare, perché il diritto all’autodeterminazione è dei popoli”.
A sette anni dalla sua fuga in Belgio e dalla giustizia spagnola, è tornato in Spagna per partecipare alla sessione plenaria d’investitura del presidente della Generalitat, ovvero il governo catalano.
Da capire ora come la giustizia spagnola tratterà il caso dell’ex leader di Junts, dal momento che il governo catalano dell’epoca, guidato da Puigdemont, è accusato di aver sottratto fondi pubblici dirottando il denaro per lo svolgimento del referendum illegale del 1° ottobre, azione per la quale è ancora vigente il mandato di arresto.
Solidarietà per la decisione dell’esponente indipendentista sono state espresse, invece, dai sostenitori del movimento Repùblica: “Per noi, indipendentiste e indipendentisti sardi di Repùblica, Carles Puigdemont è il presidente legittimo della Catalogna e, anche come deputato in carica del Parlamento catalano, ha il pieno diritto a partecipare alle attività di questa istituzione. Siamo stati al suo fianco nel 2021 quando è stato arrestato all’aeroporto di Alghero e abbiamo avuto il piacere di riceverlo a Oristano grazie all’evento istituzionale di sostegno organizzato da Corona de Logu. Auspichiamo che il presidente Puigdemont possa continuare in libertà a godere della piena agibilità politica in rappresentanza della nazione
catalana e di tutti gli elettori che lo hanno supportato come deputato europeo e catalano”.
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