Protezione della fascia costiera. Le audizioni in commissione Ambiente.
La commissione Ambiente, stamane, ha discusso sull’attività istruttoria collegata alla Proposta di legge 38 incentrata sul tema della protezione e valorizzazione della fascia costiera della Sardegna.
La nuova legge, in particolare, prevede l’installazione nei fondali di barriere fisiche per impedire la pesca illegale a strascico, favorendo nello stesso tempo il ripopolamento delle specie ittiche.
Nel corso dei lavori della commissione, sono stati auditi gli assessori dell’Agricoltura Gabriella Murgia e dell’Ambiente Gianni Lampis, favorevoli all’adozione di apposite linee-guida della Regione in materia di progettazione e messa in opera delle strutture di protezione, mentre l’Ispra, che si occupa dal 2017 del monitoraggio ambientale dei dissuasori installati a protezione dell’elettrodotto Sapei nel golfo dell’Asinara, ha suggerito un approccio multidisciplinare al problema e un insieme di azioni di controllo sulle imbarcazioni da pesca.
In modo ancora più netto, gli esperti del Dipartimento di scienze chimiche e geologiche dell’Università di Cagliari, hanno sottolineato i rischi di alterazione dell’ambiente marino (dal moto ondoso alle correnti) escludendo che l’intervento contenuto nella legge possa produrre un beneficio per le spiagge della Sardegna. Dal Cnr di Oristano è arrivata poi la raccomandazione ad effettuare studi preliminari molto accurati, anche tenendo conto di analoghe iniziative avviate a livello nazionale che in molti casi non hanno prodotto i risultati attesi. Presente anche il rappresentante del Gruppo di intervento giuridico, per il quale ogni attività in questo campo va preceduta dalle valutazioni di Impatto ed Incidenza ambientale.
Legambiente ha espresso la sua preferenza per interventi limitati con materiali compatibili (come il cemento armato) per mantenere inalterato l’equilibrio dell’ambiente marino e le associazioni più rappresentative della marinerie sarde, con accenti diversi, si sono dette a favore, più che alle barriere artificiali, ad una politica di rigorosi controlli sul prelievo della risorsa ittica.
Per quanto riguarda il confronto fra i componenti della commissione il consigliere dei Progressisti Antonio Piu ha affermato che dalle audizioni emerge la necessità di rivedere alcuni aspetti della legge ed approfondire le analisi scientifiche. Criticità condivise da Maria Laura Orrù che ha messo l’accento sul fatto che ogni intervento sul paesaggio marino deve essere preceduto ed accompagnato dalla massima cautela. Per la maggioranza, il capogruppo del Psd’Az Franco Mula, primo firmatario della legge, ha assicurato che sarà la Giunta a definire con specifiche linee guida le modalità operative dell’intervento, ricordando poi che iniziative analoghe sono state progettate e realizzate in molti Paesi del mondo e in diverse Regioni italiane.