Proprietà intellettuale e difesa del Made in Italy: i dati del progetto IP Key China.
Cinque anni di sostegno europeo alle imprese italiane in Cina con l’obiettivo di contrastare la contraffazione del Made in Italy nel Paese asiatico. Questa in sintesi l’azione portata avanti da IP Key China, il progetto dell’UE creato nel 2017 per rafforzare la cooperazione UE-Cina in materia di proprietà intellettuale e sostenere il dialogo bilaterale sulla PI* attraverso un’ampia gamma di attività.
L’Europa, infatti, esporta tecnologia e know-how, ma, in assenza di protezione, le imprese dell’UE possono essere vittime di violazioni. La tutela e l’applicazione dei diritti di proprietà intellettuale (DPI) rappresentano una sfida importante per le imprese dell’UE che intendono espandersi in nuovi mercati.
Nel 2021 le esportazioni dell’Italia hanno raggiunto un importo totale di 15 691 milioni di EUR, riguardando per lo più macchinari e attrezzature per il trasporto, compresi macchinari specializzati destinati a settori particolari per 6 237 milioni di EUR (40 % delle esportazioni verso la Cina), prodotti manufatti vari, principalmente articoli e accessori di abbigliamento, per 4 068 milioni di EUR (26 % delle esportazioni verso la Cina) e prodotti chimici e correlati, in particolare prodotti medici e farmaceutici, per 2 264 milioni di EUR (14 % delle esportazioni verso la Cina).
Al 1º gennaio 2020 erano in vigore 1,6 milioni di registrazioni di marchi dell’Unione europea (MUE), contenenti più di 4,4 milioni di classi di prodotti e servizi associate, con un tasso di crescita medio annuo del 5,6 % (2010-2019). La maggior parte dei depositi di MUE ha continuato a provenire dall’interno dell’UE, con una quota media del 68,3 % dei depositi totali. La Germania è stata il principale paese di deposito a livello mondiale e dell’UE, seguita da altre grandi economie dell’Unione come il Regno Unito, l’Italia (8 %), la Spagna e la Francia.
Facendo il punto sui risultati ottenuti, il Direttore esecutivo dell’EUIPO, l’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale, Christian Archambeau, ha dichiarato che negli ultimi cinque anni IP Key China è stato “al fianco di imprenditori, PMI, ricercatori e pensatori creativi per proteggere il patrimonio intellettuale che assicura il futuro della loro attività in Cina”.
Il progetto ha integrato il dialogo e il gruppo di lavoro UE-Cina in materia di PI, con il coordinamento dell’UE e della Cina. In linea con il progetto, queste attività hanno portato avanti in modo efficace gli interessi delle imprese dell’UE, promuovendo scambi con la Cina su come affrontare le sfide specifiche legate ai diritti di PI.
Recentemente, in occasione del 9º dialogo economico e commerciale ad alto livello UE-Cina nel luglio 2022, lo stesso vicepresidente esecutivo e commissario per il Commercio Valdis Dombrovskis ha sottolineato “l’importanza di assicurare un’adeguata parità di condizioni per le imprese dell’UE che operano in Cina”.
Nel corso degli ultimi cinque anni le attività di IP Key China sono state principalmente mirate ad agevolare l’accesso al mercato per le aziende, le imprese e gli innovatori dell’UE, attraverso la cooperazione con le autorità, le associazioni di imprese e altre parti interessate pubbliche e private cinesi. Questo contributo è stato apportato tramite l’approfondimento della comprensione del mercato e il miglioramento dell’attuazione della legislazione e dei sistemi di applicazione della PI in Cina.
Le accurate valutazioni della legislazione cinese fornite da IP Key China hanno fatto luce sulle principali differenze rispetto alla legislazione equivalente in materia di PI nell’UE. L’analisi ha riguardato un’ampia gamma di aspetti, quali la risposta alla contraffazione e alla pirateria, le procedure per il trattamento delle controversie in materia di PI, l’applicazione generale della PI e le informazioni fornite alle imprese europee.
Inoltre, il progetto è stato coinvolto in un’ulteriore cooperazione con la Cina a seguito della firma dell’accordo bilaterale UE-Cina per la protezione di 100 indicazioni geografiche europee in Cina e di 100 indicazioni geografiche cinesi nell’UE.
IP Key China ha altresì apportato un contributo sostanziale in termini di integrazione dei dati relativi ai marchi messi a disposizione dall’Amministrazione nazionale cinese per la proprietà intellettuale (CNIPA), grazie al quale oltre 32 milioni di marchi cinesi sono divenuti disponibili nello strumento di ricerca per i marchi e nella banca dati «Tmview». Nel 2020 l’EUIPO e la CNIPA hanno firmato l’accordo sullo scambio di informazioni sui marchi, concordando lo scambio reciproco di dati sui marchi nazionali cinesi e sui marchi dell’Unione europea.
Inoltre, è stata organizzata una serie di seminari ed eventi e sono stati resi disponibili, a beneficio delle imprese dell’UE, corsi di formazione gratuiti online e in loco da parte di esperti di PI, pubblicazioni, schede informative sul mercato cinese e studi di casi. Parallelamente, dalla sua creazione nel 2008, l’helpdesk sulla PI per le PMI in Cina, attivo 24 ore su 24, risponde a domande specifiche fornendo un servizio di assistenza di prima linea in materia di PI per le PMI che operano nel mercato cinese o intendono accedervi.
Nel 2021 la Cina è stato il terzo partner in termini di dimensioni per le esportazioni di prodotti dell’UE (10,2 %): le esportazioni delle imprese dell’UE verso la Cina hanno raggiunto un volume di 223,4 miliardi di EUR, riguardando principalmente macchinari e veicoli (52 %), altri prodotti finiti (20 %) e sostanze chimiche (15 %). I tre maggiori esportatori dell’UE verso la Cina sono stati la Germania (104 655 milioni di EUR), la Francia (24 028 milioni di EUR) e i Paesi Bassi (15 906 milioni di EUR).
Negli ultimi anni sono stati compiuti importanti progressi legislativi, ai quali hanno contribuito in larga misura i meccanismi di dialogo, il coinvolgimento delle grandi reti di parti interessate e IP Key China. In molti settori la protezione e l’applicazione dei diritti di proprietà intellettuale non sono ancora sufficientemente efficaci e permangono sfide quali la mancanza di trasparenza e un’applicazione insufficiente dei DPI. In particolare, vi sono preoccupazioni sostanziali per quanto concerne l’interpretazione dei requisiti di brevettabilità, la mancanza di una protezione giuridica sufficiente contro le domande di marchio presentate in malafede e la protezione dei segreti commerciali. Un timore emergente riguarda la garanzia di un trattamento equo e non discriminatorio nei procedimenti in materia di concorrenza aperti nei confronti di titolari di diritti stranieri.
La prossima fase del progetto IP Key China sarà incentrata sull’avanzamento della convergenza delle norme cinesi, dell’UE e internazionali in materia di protezione dei DPI, con particolare riguardo agli aspetti legati alle attività di contrasto. Si presterà attenzione anche al rafforzamento dei partenariati e dell’interazione strategica con le imprese che operano in Cina, nonché con le associazioni di settore. Gli sforzi futuri mireranno altresì a garantire un maggiore coinvolgimento delle istituzioni settoriali nell’UE e nei suoi Stati membri negli scambi tra pari con le controparti cinesi su temi di interesse reciproco.
*La PI è un fattore chiave per la competitività delle imprese nell’economia globale. Garantisce un ritorno sugli investimenti nell’innovazione ed è di particolare rilevanza per le PMI che operano in un contesto internazionale ma che spesso hanno tempo e risorse limitati e una scarsa conoscenza del potenziale valore della PI per la loro attività. Inoltre, il piano d’azione del 2020 sulla proprietà intellettuale è volto a rafforzare la resilienza economica e la ripresa dell’UE, consentendo alle industrie creative e innovative dell’Unione di rimanere leader a livello mondiale e accelerando le transizioni verde e digitale dell’Europa. I diritti di PI sono fondamentali per contribuire a proteggere le innovazioni dai concorrenti e il patrimonio di proprietà intellettuale rappresenta un’importante fonte di flussi di cassa attraverso accordi di licenza o vendite di PI, nonché un significativo fattore di attrazione per gli investitori. Uno studio pubblicato nel 2019 dall’EUIPO e dall’Ufficio europeo dei brevetti (UEB) ha mostrato che le industrie ad alta intensità di diritti di proprietà intellettuale hanno generato quasi il 45 % dell’attività economica totale (PIL) nell’UE, per un valore di 6 600 miliardi di EUR, oltre a rappresentare il 96 % delle esportazioni di prodotti dell’UE nel mondo. La forte espansione del commercio elettronico dovuta alla pandemia ha creato sfide complesse per le imprese e i responsabili delle politiche, che hanno dovuto affrontare un incremento esponenziale delle pratiche di contraffazione e pirateria online. Questi casi riguardano diversi tipi di DPI, quali brevetti, marchi e diritti d’autore, e la concorrenza sleale, come evidenziato dallo studio.