Progetto Sardegna, Soru: “Avvio di un nuovo partito sardo”.
“Non stiamo presentando solo una lista, ma l’avvio di un percorso per un nuovo partito sardo: un partito con testa, cuore, ragionamenti, ambizioni e orizzonti in Sardegna”: l’ha detto il candidato presidente della Coalizione sarda Renato Soru durante la presentazione dei candidati di Progetto Sardegna nelle circoscrizioni elettorali di Cagliari e Sassari.
Un intervento per stigmatizzare l’attuale sostanzialità dei partiti politici italiani: “Pensiamo – ha detto ancora Soru – che non ci sia bisogno di un altro movimento o di un’altra lista per eleggere qualcuno, ma di una storia diversa rispetto a quella che ci stanno proponendo i partiti italiani. Ormai chiusi in se stessi e fossilizzati attorno a gruppi dirigenti che cercano di perpetuarsi per i loro destini personali”.
Affondo che non ha risparmiato gli avversari nella corsa a Villa Devoto: “Abbiamo imposto i temi e qualche volta ce li copiano perché è facile con lo streaming. Quello che propongono gli altri candidati in campo sono progetti confusi”.
“Quello della destra – ha aggiunto Soru – non lo conosciamo, a Roma hanno deciso pochi giorni fa che il candidato è
Truzzu. Ma stiamo vedendo quello che sta facendo il governo di Giorgia Meloni. Vuole portare a Roma competenze sulle zone economiche speciali e quelle sui parchi nazionali, porta avanti un progetto di autonomia differenziata che ci renderà una Regione speciale in negativo, pensa di portare nelle basi militari sarde le scorie nucleari. Come potrebbe
Truzzu intervenire a difesa della Sardegna?”.
Considerazioni bipartisan che non lesina alcuna filippica contro la candidata del Campo largo, Alessandra Todde: “Dall’altra parte, il Pd subisce in silenzio il primato dei 5Stelle. In Sardegna. Lo potete chiedere a Porto Torres o a Carbonia. Oppure ad Assemini, dove il Campo largo ha perso contro un’esperienza civica. La candidata 5Stelle non conosce la Sardegna, non ha idee originali ed è stata imposta. Dietro di lei c’è una classe dirigente usurata. Ma c’è di peggio: se a livello nazionale lo scontro tra Schlein e Conte dovesse andare avanti, sappiamo che Conte può cercare alleanze diverse da un giorno all’altro, per mera gestione del potere. L’ha già fatto: ha governato con la destra di Salvini, è passato col Pd e ha cambiato ancora idea aprendo la strada a Meloni. Se l’alleanza col Pd si rompe, cosa direbbe a chi governa la Sardegna?”.