Progetto Alias nelle scuole di Nuoro, Popolo della Famiglia: “L’identità di genere non esiste. Giovani vittime”.

Il Popolo della Famiglia Sardegna è intervenuto oggi sulla vicenda dell’Istituto superiore Ciusa di Nuoro, che di recente ha introdotto la ‘carriera alias’ nel proprio regolamento di istituto, per permettere agli studenti e alle studentesse che hanno intrapreso un percorso di transizione di genere di cambiare il nome sui documenti scolastici.

Una iniziativa stigmatizzata da Barbara Figus, Coordinatrice regionale del Popolo della Famiglia: “Decisioni come queste, spesso, sono solo dettate da un’ideologia di fondo secondo cui ormai è moda considerare il sesso biologico un elemento poco importante nella determinazione dell’orientamento sessuale di una persona.
Lo ribadiamo con forza ancora una volta: l’identità di genere non esiste, é una battaglia ideologica di alcune
lobbies e, così come è stata studiata, i giovani ne sono le vittime”.

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“Dispiace – si legge nella nota del PdF – che la preside dell’istituto nuorese Silvia Meloni si sia prodigata per far
passare il messaggio opposto, e quindi sbagliato, ai suoi alunni. La scuola dovrebbe essere un luogo dove si impara il rispetto e l’onestà. Per questo motivo agli alunni andrebbe insegnato che devono accettarsi per quello che sono e non illuderli del contrario, assecondandoli nell’errore”.

Nell’occasione la coordinatrice regionale ha ricordato un fenomeno dilagante tra i giovani statunitensi: “Da alcuni anni stiamo assistendo ad un fenomeno in fortissima crescita, soprattutto negli Stati Uniti: quello della “detransizione”. La disperazione di ragazzi trans che vogliono tornare indietro, al loro sesso biologico d’origine dopo aver subito operazioni chirurgiche folli che ne hanno determinato la trasformazione. Nella comunità transgender, ci duole ricordarlo, il tasso di suicidi è molto alto e ciò è dovuto chiaramente a diffuse instabilità mentali causate anche da uno scriteriato trattamento della disforia di genere”.

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