Progetti eolici e fotovoltaici, i ‘numeri’ nell’Isola.
Sui numeri dei progetti eolici e fotovoltaici con comunicazione di inizio lavori precedente al 3 luglio 2024, – giorno dell’approvazione della legge 5 impugnata dal Governo Meloni -, si è incentrato oggi l’ultimo intervento della Governatrice della Sardegna, Alessandra Todde. Legge che resterà in vigore fino a quando non si pronuncerà la Corte Costituzionale.
Una occasione per fare il punto sulla crescente disinformazione orchestrata magistralmente nell’isola per influenzare “le coscienze di chi non ha i mezzi per informarsi adeguatamente” (chissà se nella lista della presidente si cela anche uno dei “principali” organi di informazione dell’Isola) e sul contrasto alle chiacchiere da bar che spesso orientano i cosiddetti cittadini/e “disinteressati”.
“Molti di voi – scrive in una nota la Presidente Todde – ci stanno chiedendo quanti degli impianti autorizzati hanno già iniziato i lavori prima del 3 luglio e pertanto non sono al momento bloccati dalla legge 5. Purtroppo fino a poco tempo fa i numeri che sarebbero dovuti essere a disposizione in Regione non lo erano. Abbiamo dovuto recuperarli da fonti dati disomogenee che stiamo lavorando per rendere strutturate e immediatamente di supporto così da prendere decisioni ancora più puntuali”.
4, in particolare, sono i progetti eolici (autorizzati rispettivamente nel 205, 2020, 2021 e 2022), mentre 33 quelli fotovoltaici (realizzati dal 2019 al 2023), citati nella nota odierna dal capo dell’Esecutivo regionale. Impianti sui quali, come confermato dalla Todde, il Corpo Forestale sta verificando quanti abbiano “realmente iniziato i lavori” e la presenza di violazioni.
“Dispiace davvero che non passi il concetto che stiamo in tutti i modi cercando di porre rimedio al disastro creato dall’inadeguatezza di chi ci ha proceduto”, prosegue la Governatrice.
‘Guardiana del paesaggio” ritornata nuovamente sulle motivazioni alla base dell’impugnazione della legge regionale 5 da parte dell’Esecutivo Meloni: “Leggendo la delibera di impugnazione proposta dal CdM contro la nostra legge regionale che blocca la speculazione energetica, mi colpisce particolarmente una frase: la legge voluta dai sardi e approvata lo scorso 3 luglio dal consiglio regionale ‘sta generando dubbi tra gli operatori del settore’. Quindi – aggiunge Alessandra Todde – sorge spontanea una riflessione. Al governo Meloni non interessa la tutela del paesaggio, la salvaguardia ambientale o le lecite preoccupazioni dei cittadini spaventati dall’impatto della speculazione sul nostro territorio. No. Sono prioritari i dubbi sorti tra i vari operatori del settore infastiditi dalla scelta della Sardegna di dotarsi di una legge – evidentemente molto efficace vista la richiesta di sospensione immediata – che mette ordine al caos ereditato da anni di immobilismo della precedente giunta”, conclude la Todde.
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