Prodotti alimentari, PPE: “Perchè stanno aumentando i prezzi?”.
L’ultima relazione della Corte dei conti europea, la n. 20/2024, dimostra che l’Ue dispone ella “politica agricola comune più verde di sempre”, Tuttavia, l’attuale PAC non è all’altezza delle ambizioni ambientali dell’UE, né delle aspirazioni degli agricoltori, per non parlare delle azioni per l’inclusione dei giovani nel settore.
Oltre a ciò, molte aziende agricole nei paesi extra-UE prosperano perché vendono nell’UE prodotti che non rispettano gli standard europei di sicurezza alimentare e non sono soggetti a clausole speculari.
Molte delle misure ambientali imposte agli agricoltori, ancora, non possono essere attuate nella pratica e, inoltre, tutti gli Stati membri hanno usufruito di deroghe alle buone condizioni agronomiche e ambientali della PAC, il che significa che gli obiettivi della strategia “Dal produttore al consumatore” sono ben lungi dall’essere realizzabili.
Se poi ci si mette l’ultimo scandalo sui fondi europei della Commissione alle lobby ambientaliste a sostegno del Green deal europeo, si può capire la cifra del greenwashing di matrice europea.
Nel frattempo, nonostante la presenza di una politica agricola europea “da urlo” (ovviamente secondo il trilogo europeo) aumentano i prezzi dei prodotti alimentari di base nell’UE come conseguenza diretta dell’attuazione delle maggiori condizionalità imposte agli agricoltori attraverso la PAC e di misure per migliorare la produttività degli agricoltori non se ne vedono molte in giro.
Per Chrishophe, commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, però gli aumenti sono dovuti “alla guerra russa contro l’Ucraina” e agli aumenti dei costi energetici e dei fertilizzanti. Problemi, però, che non hanno certo impedito agli USA di compiere importanti operazioni di cherry-picking in Ucraina, aumentando il perimetro della propria sovranità alimentare proprio mentre infuriava la guerra in Europa.
Esponente della Commissione von der Leyen, inoltre, che non ha mancato di difendere a spada tratta la politica agricola comune (PAC) che “rimane essenziale per sostenere il reddito degli agricoltori, premiare i servizi ecosistemici, compensare il lavoro su terreni con vincoli naturali e investire per migliorare la competitività e la resilienza”.
Politica comune “così perfetta” che nella seconda settimana di insediamento del secondo mandato von der Leyen, ha visto la presentazione di due proposte correttive per rafforzare la posizione degli agricoltori nella filiera agroalimentare
e per migliorare l’applicazione transfrontaliera delle norme contro le pratiche commerciali sleali.