Proclami un ‘tanto al chilo’, Fabiana Dadone: “Giovani e smart working le priorità europee”.
Cresce l’entusiasmo per i giovani tra i banchi dell’Esecutivo Draghi, sulle ali della ‘missione’ del Pnrr per i giovani e del discorso sullo stato dell’UE della Presidente della Commissione von der Leyen, nel corso del quale è stata lanciata la proposta del 2022 come l’Anno europeo dei giovani, ribattezzato ‘l’anno che verrà’, viste le prospettive di successo per i giovani italiani, sicure per gli esponenti del Governo Draghi, un po’ meno alla luce di quanto si è visto negli ultimi decenni per la questione giovanile.
Un clima di tripudio in crescendo leggendo le ultime dichiarazioni della ministra per le Politiche giovanili, Fabiana Dadone: “I giovani non sono il futuro, sono il presente e la scelta dell’Unione lo dice chiaro specificando che combattere l’esclusione sociale, promuovere la solidarietà tra generazioni e la tutela dei diritti del minore sono priorità”.
Decenni di noncuranza della politica italiana verso l’inclusione lavorativa dei giovani ai quali verrà posta a breve la parola fine per la ministra: “Investire nei giovani e investire su una maggiore qualità del lavoro perché il lavoro a distanza o il lavoro agile siano svolti in condizioni dignitose, prevendo il diritto alla disconnessione e garantendo i diritti dei lavoratori delle piattaforme. Non sono solo promesse, non devono esserlo. Sono impegni chiari e concreti ad affrontare sfide. Sì, perché la crescita delle nuove generazioni, da oggi non da domani, è una sfida, come lo è l’implementazione di un nuovo modo di pensare il lavoro e la sua organizzazione permettendo un equilibrio sano tra vita lavorativa e vita privata, promuovendo un benessere condiviso, sociale e ambientale, per una società meno impattante ma più felice, produttiva, la cui ricchezza si possa effettivamente ridistribuire non solo tra i suoi segmenti sociali ma anche tra le aree urbane e geografiche”.
E, infine, perché non finire con un po’ di sano paternalismo istituzionale verso le nuove generazioni: “La pandemia – prosegue la ministra Dadone – ha insegnato una cosa a queste nostre generazioni e a quelle future: indietro non si torna, non si può. O abbiamo il coraggio, la convinzione e, perché no, la fantasia di affrontare le nuove sfide con nuovi approcci o siamo condannati a vivere in una teca, a prendere la polvere del passato mentre guardiamo inermi l’oggi diventare domani. I giovani, sono convinta, sapranno dare a questo Paese e all’Unione tutta la spinta giusta per uscire dalla teca e vivere il momento, affrontando le sfide, cogliendo le opportunità, e offrendole anche a chi preferisce la polvere alla velocità”.
I giovani non devono preoccuparsi. Un futuro radioso si sta aprendo per loro, grazie a una “ben calibrata” missione all’interno del Pnrr, alle iniziative di sistema del ministero promosse negli ultimi tempi – fiore all’occhiello il portale Giovani2030, le chat su Twitch – e all’autocelebrazione dei conti della serva, come avvenuto recentemente in occasione del fondo nazionale per le politiche giovanili.
foto http://www.giovani.gov.it