Procedure semplificate per la vendita dei prodotti agricoli.

Procedure semplificate per le aziende agricole che vorranno lavorare e mettere in commercio i propri prodotti, destinati al consumo nella stessa azienda o alla vendita diretta nel mercato locale. Gli imprenditori agricoli e i coltivatori diretti interessati dovranno semplicemente comunicare l’inizio dell’attività al Suape, lo Sportello unico per le attività produttive. Lo ha deciso la Giunta regionale, che nel corso dell’ultima seduta, su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, di concerto con l’assessore della Sanità, Mario Nieddu, ha approvato le direttive di attuazione della legge 28 del 2018 che disciplina la lavorazione, la trasformazione, il confezionamento e la vendita di prodotti agricoli aziendali.

“L’emergenza sanitaria ed economica causata dalla pandemia – spiega l’assessore Murgia – continua a rendere necessarie misure di sostegno a favore dei diversi settori produttivi, in modo particolare del settore primario che rappresenta il primo baluardo verso la tenuta e la ripresa economica e sociale. Su questo presupposto, e con riferimento in modo particolare a una delle principali produzioni del sistema agropastorale della Sardegna, è fondamentale favorire le condizioni per garantire la possibilità di trasformare in azienda il latte prodotto, ancor di più in questo specifico periodo emergenziale nell’ipotesi più estrema che diventi complicato se non impossibile conferire il prodotto verso i grandi caseifici sia privati che cooperativi”.

LEGGI ANCHE:  L'agricoltura under35 non da frutti in Sardegna.

Le attività dovranno essere svolte in osservanza della normativa in materia di igiene e sicurezza degli alimenti. Nelle direttive vengono definiti: l’elenco delle spezie e ingredienti non prodotti in azienda; i requisiti dei locali destinati alle lavorazioni, alle trasformazioni e al confezionamento dei prodotti agricoli; le linee guida per la redazione del piano di autocontrollo; i quantitativi massimi, per tipologia di prodotto, assoggettabili a lavorazioni e trasformazioni, secondo quanto previsto dalla legge 26 del 2018.