Price Cap dinamico: di cosa si tratta?
La Commissione Europea sta limando in questi giorni gli ultimi dettagli per l’introduzione del Price Cap Dinamico del gas con l’arrivo dell’inverno!
Si prevede per il 18 ottobre 2022 la pubblicazione del documento ufficiale che ne stabilisce il funzionamento e andrà a sottolineare i dettagli che ancora sono in discussione.
Entro il 20 e il 21 ottobre dovrebbe poi arrivare la successiva approvazione al vertice esecutivo a Bruxelles.
Il Price Cap Dinamico, si scosta dalle iniziali proposte di Tetto sul prezzo del gas in quanto non si tratta di un limite massimo del gas che congela lo scambio naturale tra domanda offerta, fissando un prezzo massimo oltre il quale non si può scambiare.
Piuttosto si tratta dell’introduzione di un “corridoio” o di una “forbice” entro il quale il prezzo può oscillare con una valore centrale dato da un indice per il prezzo del gas.
Questo sistema va a limitare le oscillazioni del prezzo del gas, oltre che agli aumenti dei prezzi e le speculazioni di quest’ultimo.
In poche parole, questo sistema, dato un indice del prezzo del gas (al momento si utilizzerebbe il TTF della borsa di Amsterdam, ma si sta valutando un indice più affidabile); si determina un range con un prezzo minimo e uno massimo.
I provider di energia possono quindi commercializzare ai consumatori qualsiasi prezzo all’interno di questo range stabilito.
Da qui si può capire come questo Price Cap sia un “corridoio” in cui i provider devono stare all’interno. Questo dovrebbe garantire che i provider non abbiamo crolli (come invece è successo in altri paesi) in quanto già ora i principali provider italiani hanno come principale offerta una indicizzata, ovvero basata sul PUN o il PSV.
Il Price Cap Dinamico sembra che sia stata la chiave per mettere d’accordo tutti gli stati in UE con diverse necessità e diversi ruoli nell’Unione.
L’idea di un Price Caf Standard aveva infatti già visto la forte opposizione di Germania e Olanda in primis.
Questo sistema dovrebbe garantire la funzionalità, a patto che continui l’import di gas, dovrebbe garantire il funzionamento e la sopravvivenza di tutti i fornitori del mercato, garantendo allo stesso tempo un limite dei prezzi di Gas e Luce per i consumatori.
I rischi sono principalmente a livello geo-politico. Mosca infatti sta da giorni minacciando un blocco totale dell’export di gas naturale in Europa, che secondo recenti stime ad oggi potrebbe essere diventato il 10% del totale consumato.
L’avvertimento arriva da Alexei Miller, il CEO di Gazprom, che ha recentemente ha dichiarato che l’introduzione di un Price Cap porterebbe a una “violazione delle attuali condizioni del contratto, implicando una cessazione delle forniture”.
Un’altra criticità è che al momento l’indice principale del gas in Europa è il TTF del mercato di Amsterdam che ha già dimostrato molte criticità e speculazioni. È intenzione della commissione utilizzare un altro indice di base o di riformare quello esistente, che sia in Europa o negli USA.
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