Premio Sacharov 2020: il Parlamento europeo decide i tre finalisti.

L’opposizione democratica in Bielorussia, gli attivisti per l’ambiente in Honduras e l’Arcivescovo di Mosul sono i finalisti dell’edizione 2020 del premio Sacharov del Parlamento europeo. La decisione è stata adottata ieri durante la riunione congiunta delle commissioni Affari esteri e Sviluppo.

Per l’opposizione democratica in Bielorussia, rappresentata dal Consiglio di coordinamento, sono state indicate Sviatlana Tsikhanouskaya, candidata principale dell’opposizione, Svetlana Alexievich, Premio Nobel, Maryia Kalesnikava, musicista e attivista, Volha Kavalkova, Veranika Tsapkala, manager e attivista e figure della società civile come Siarhei Tsikhanouski, video blogger e prigioniero politico, Ales Bialiatski, fondatore dell’organizzazione per i diritti umani “Viasna”, Siarhei Dyleuski, Stsiapan Putsila, fondatore del canale Telegram NEXTA e Mikola Statkevich, prigioniero politico e candidato alle presidenziali del 2010.

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Sempre tra i finalisti le due commissioni del Parlamento europeo hanno indicato gli attivisti del Guapinol, Porfirio Sorto Cedillo, José Avelino Cedillo, Orbin Naún Hernández, Kevin Alejandro Romero, Arnold Javier Aleman, Ever Alexander Cedillo, Daniel Marquez e Jeremías Martínez Díaz, membri del Comitato municipale in difesa del bene pubblico di Tocoa in Honduras e attualmente detenuti a causa della loro partecipazione al campo di protesta pacifico contro le compagnie minerarie, responsabili della contaminazione dei fiumi Guapinol e San Pedro.

Mentre altri attivisti sono stati liberati, i difensori del Guapinol sono ancora in carcere sebbene il pubblico ministero non abbia presentato nessuna prova che giustifichi la loro detenzione in carcere.

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Una protesta nella quale ha perso la vita Berta Cáceres, attivista assassinata nel marzo 2016, a causa del suo impegno civico a favore dei diritti alla terra della comunità indigena Lenka in Honduras e contro l’accaparramento del suolo, la deforestazione illegale e i grandi progetti che nel corso degli anni hanno devastato il suolo e l’ambiente Honduregno.

Tra i finalisti per il premio Sacharov 2020 anche Monsignor Najeeb Michaeel, arcivescovo della Città di Mosul. Nel 2014, quando le milizie dello stato islamico arrivarono nella città irachena Najeeb Michaeel, aiutò a scappare nel Kurdistan iracheno i cristiani, siriaci, e caldeani, riuscendo a salvare anche 800 manoscritti storici. Questi manoscritti, datati dal tredicesimo al diciannovesimo secolo, sono stati poi digitalizzati in Francia e in Italia. Dal 1990 Monsignor Michaeel ha permesso di portare in salvo e conservare più di 8.000 manoscritti e 35.000 documenti della Chiesa d’Oriente.

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Il prossimo 22 ottobre, la conferenza dei Presidenti, formata dal Presidente del Parlamento europeo David Sassoli e dai presidenti dei gruppi politici sceglierà il vincitore. Il premio verrà consegnato durante una cerimonia al Parlamento europeo il 16 dicembre.

Il Premio Sacharov per la libertà di pensiero prende il nome dal fisico e dissidente sovietico Andrej Sacharov. Viene consegnato ogni anno dal 1988 per premiare individui e gruppi che nel mondo si sono distinti per la difesa dei diritti umani e le libertà fondamentali.

Foto europarl.europa.eu