Premio Daphne Caruana Galizia: vince il film sull’influenza russa in Africa.
I giornalisti Clément Di Roma e Carol Valade hanno ricevuto il Premio Daphne Caruana Galizia 2022 per il documentario “The Central African Republic under Russian influence”.
Il Premio Daphne Caruana Galizia è stato istituito nel dicembre 2019 su decisione dell’Ufficio di presidenza del Parlamento europeo, in riconoscimento a Daphne Caruana Galizia, giornalista investigativa e blogger maltese anticorruzione assassinata nel 2017 in un attentato con autobomba. Il Premio è assegnato ogni anno (in occasione dell’anniversario dell’assassinio di Daphne Caruana Galizia) per riconoscere i meriti di un giornalismo che promuove e/o difende i principi e i valori fondamentali dell’Unione europea come la dignità umana, la libertà, la democrazia, l’uguaglianza, lo Stato di diritto e i diritti umani.
Il documentario vincitore dell’edizione 2022 è una coproduzione Découpages/Arte G.E.I.E ed è stato inizialmente trasmesso su Arte Reportage in francese, tedesco e inglese, e successivamente su France 24 e pubblicato sul quotidiano francese Le Monde.
“Il Premio Daphne Caruana Galizia per il giornalismo manda un messaggio forte – ha dichiarato nel corso della premiazione la Presidente Roberta Metsola -. Il Parlamento europeo sta dalla parte della verità, della giustizia e del giornalismo indipendente. Una democrazia forte ha bisogno di una stampa forte. E non c’è democrazia senza libertà di stampa. In Europa, diritti e libertà rappresentano degli obiettivi per i quali ci battiamo, non degli ostacoli”.
Clément Di Roma è un corrispondente video e fotoreporter per France24 in Ruanda. Ha iniziato la sua carriera nel 2019 come reporter per l’agenzia France Presse in Senegal. Dal 2020 al 2022, ha lavorato nella Repubblica Centrafricana come corrispondente per France24 e TV5Monde, per seguire sul posto la crisi elettorale e gli attacchi armati di una coalizione di ribelli contro la capitale Bangui. L’anno seguente, ha diretto con Carol Valade il documentario vincitore del premio odierno: “The Central African Republic under Russian influence / Centrafrique: le soft power russe” (La Repubblica Centrafricana sotto l’influenza russa / Il soft power russo in Repubblica Centrafricana”).
Carol Valade è un giornalista multimediale con esperienza decennale sulle questioni africane. Nel 2018, si è trasferito nel continente e ha collaborato come corrispondente per RFI, AFP, TV5-Monde, Radio France, Le Monde e altri media internazionali. Ha percorso tutta l’Africa occupandosi della crisi politica in Guinea e della recrudescenza dell’epidemia di Ebola. Ha poi indagato sui massacri del 28 settembre 2009 e documentato l’adattamento ai cambiamenti climatici e la scomparsa degli elefanti. Si è poi stabilito nella Repubblica Centrafricana per seguire le conseguenze della guerra civile e l’influenza russa.
Si tratta del primo documentario di Clément Di Roma e Carol Valade, e rappresenta il punto d’arrivo del loro lavoro in qualità di corrispondenti nella Repubblica Centrafricana nel 2020. Il paese stava attraversando un’ondata di violenze e abusi scatenata da una nuova ribellione, in parte combattuta dai battaglioni Wagner, esercito ombra al servizio degli interessi del Cremlino. I due reporter hanno svolto indagini, filmato e lavorato come corrispondenti di diversi media internazionali, malgrado la sorveglianza dei mercenari russi e una predominante ostilità nei confronti dei media francesi.
Hanno inoltre portato avanti il lavoro di tre colleghi russi, Orhan Djemal, Kirill Radchenko e Alexander Rasstorguyev, assassinati nella Repubblica Centrafricana mentre indagavano sui battaglioni Wagner nel 2018. La loro principale preoccupazione è stata proteggere le loro fonti, in particolare quelle che denunciano i crimini dei mercenari, in un paese dove le sparizioni degli oppositori sono all’ordine del giorno. Dopo diversi mesi di indagini, sono riusciti a guadagnarsi la fiducia degli agenti della propaganda russa nella Repubblica Centrafricana, le cui voci non erano mai state ascoltate in precedenza. Senza pregiudizi, il loro documentario offre una testimonianza delle vittime dei mercenari ma anche dei loro sostenitori, per comprendere meglio i metodi di questa presa di potere, facilitata dal risentimento nei confronti della Francia. I due autori hanno voluto dare voce a ogni posizione di questo altro fronte del conflitto con la Russia che ora si sta estendendo al Sahel, sia sul piano militare sia su quello della disinformazione.
Il premio, e il relativo importo di 20.000 euro, sono una testimonianza del forte sostegno del Parlamento europeo al giornalismo investigativo e alla libertà di stampa.
Nell’ottobre 2021, il Premio Daphne Caruana per il giornalismo è stato assegnato ai giornalisti coordinati dal Consorzio Forbidden Stories (Storie Proibite) per l’indagine sul Progetto Pegasus.
foto Daina Le Lardic Copyright: @ European Union 2022 – Source : EP