Pratiche commerciali scorrette. Codici lancia una campagna contro Booking.com.

Ancora segnalazioni e proteste per l’operato di Booking.com. L’ultimo caso, citato oggi da Codici, riguarda una cliente che aveva prenotato una camera presso un hotel di Napoli, andando incontro ad una serie di spese extra e mancata assistenza che l’hanno spinta a denunciare l’accaduto, portando il caso all’attenzione dell’Antitrust ed avviando una campagna rivolta ai consumatori vittime di situazioni simili per ottenere il rimborso a fronte di una pratica commerciale ritenuta scorretta.

“La cliente aveva prenotato su Booking.com una camera per due notti presso un hotel di Napoli per la fine di luglio – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, ma il soggiorno si è rivelato una brutta disavventura. L’annuncio pubblicato sulla nota piattaforma indicava che le tasse e le spese erano incluse nel prezzo pagato, che la struttura era gestita da un partner esterno ma che era comunque disponibile l’assistenza clienti di Booking.com. Effettuata la prenotazione, la cliente si presenta in hotel per il check-in ed è in quel momento che scopre di dover effettuare un deposito cauzionale e firmare un contratto attraverso un’altra piattaforma online, con un numero diverso di prenotazione. Il contratto da sottoscrivere prevedeva il versamento di ulteriori importi per tasse non meglio specificate. Di fronte alle proteste della cliente, il personale avrebbe risposto che poteva pagare oppure lasciare l’hotel, cosa che ha fatto considerando il trattamento scorretto ed inaccettabile. Anche altre persone avrebbero lamentato lo stesso problema, ma tornando al caso segnalato, ciò che emerge, oltre alla condotta dell’hotel, è anche la mancata assistenza di Booking.com. In un primo momento il supporto non sarebbe stato disponibile perché il numero della prenotazione non risultava valido, successivamente avrebbe scaricato ogni responsabilità sull’altra piattaforma online indicata dall’hotel. Riteniamo che Booking.com debba fornire garanzie ai clienti per tutte le fasi della prenotazione, non attribuendo ad altri responsabilità comunque proprie, considerando che la prenotazione in questione è avvenuta sul proprio portale. Per questo motivo abbiamo chiesto il risarcimento della cliente ed abbiamo segnalato sia Booking.com che l’hotel all’Antitrust per verificare la correttezza del loro comportamento. Non solo. Abbiamo deciso di avviare una campagna per tutelare tutti i consumatori che si ritrovano in situazioni analoghe, al fine di ottenere il rimborso”.

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