Ppr. Nessun accordo tra maggioranza e opposizione
Nel pomeriggio è proseguita la discussione sulle modifiche alla legge regionale n.8/2019 e sulle norme di interpretazione autentica del Ppr.
Dopo le formalità di rito, ha preso la parola Maria Laura Orrù prima firmataria dell’emendamento all’emendamento n.1008: “Chiediamo la soppressione del comma 1 dell’art.2 perché l’emendamento presentato dalla Giunta lascia sostanzialmente invariata la versione originaria dell’art.2. Il contenuto è identico. Questa norma mette in discussione il Ppr”.
A favore dell’emendamento all’emendamento 1008 si sono schierati i consiglieri Michele Ciusa, Roberto Li Gioi, Alessandro Solinas e Desirè Manca del M5S, il capogruppo di Leu Daniele Cocco (Leu) Piero Comandini e Valter Piscedda (Pd) Laura Caddeo, Francesco Agus, Massimo Zedda, Gianfranco Satta dei Progressisti Eugenio Lai (Leu) e il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau
Il consigliere del Pd Roberto Deriu ha provato a convincere il centrodestra a rivedere la sua strategia in Aula: “Non ci sono stati interventi della maggioranza in Aula. Noi andiamo avanti nel tentativo di scongiurare l’approvazione di questa legge. Ogni emendamento richiede mediamente un’ora di tempo. E’ possibile che non si possa trovare un’altra strada?”.
Voto favorevole all’emendamento n.1008 ha infine annunciato il consigliere Diego Loi (Progressisti). Nonostante ciò l’emendamento n.1008 è stato respinto con 27 voti contrari e 19 a favore.
Si è poi passati all’emendamento all’emendamento n.1009 anche questo soppressivo parziale del comma 1 dell’art.2
A favore si sono espressi il primo firmatario Maria Laura Orrù, Gianfranco Satta, Laura Caddeo, Massimo Zedda Francesco Agus dei Progressisti, Roberto Li Gioi, Desirè Manca, Michele Cius del M5S, Piero Comandini, Giuseppe Meloni e Gianfranco Ganau (Pd) Daniele Cocco ed Eugenio Lai (Leu).
Per la maggioranza è intervenuto il capogruppo di Fratelli d’Italia Francesco Mura: “Il Ppr presenta numerose criticità, riconosciute anche da voi. E’ stato uno strumento che ha rappresentato una stagione politica caratterizzata da una guida autorevole. Per voi rappresenta un ricordo, siete innamorati di una stagione ma non dello stesso Ppr. Quando abbandonerete la religiosa devozione verso un passato che non c’è più potremmo entrare nel merito del problema”.
Posto in votazione l’emendamento n.1009 è stato respinto con 27 voti contrari e 20 a favore.
Il presidente Pais ha quindi messo in discussione l’emendamento all’emendamento n.1010.
Ha preso la parola il consigliere Massimo Zedda che, rispondendo al capogruppo di FdI Francesco Mura ha detto: “Noi siamo gli eredi di quelli che hanno impedito la devastazione dell’Appia Antica. Nasce da lì l’esigenza di norme più stringenti per la tutela dell’ambiente e dei beni culturali. Abbiamo preso il testimone da quelli che si sono battuti contro il sacco di Palermo e di Roma. In Sardegna sono stati Luigi Cogodi e Mario Melis, più di 30 anni fa, a varare le norme contro le edificazioni a 300 metri dal mare. Sono gli stessi che hanno fatto abbattere la villa del Ministro Gava in Costa Smeralda”.
A favore dell’emendamento le dichiarazioni di voto di Francesco Agus, Maria Laura Orrù, Diego Loi, Laura Caddeo (Progressisti) Eugenio Lai e Daniele Cocco (Leu) Desirè Manca, Roberto Li Gioi, Michele Ciusa, Alessandro Solinas, (M5S) Gianfranco Ganau, Roberto Deriu, Valter Piscedda, Piero Comandini, Giuseppe Meloni e Salvatore Corrias (Pd).
Ha preso poi la parola il capogruppo del Pdsd’Az Franco Mula per replicare alle argomentazioni del centrosinistra: “Prima di parlare del Psd’Az bisognerebbe sciacquarsi la bocca. Quando uno parla di cementificatori dovrebbe guardare a se stesso e alle forze politiche a cui appartiene. Io da sindaco di Orosei ho fatto il Puc e lo ho adeguato al Ppr. Non è un documento vocato alla cementificazione. Se ciascuno di noi si facesse un esame di coscienza su cosa ha fatto nella vita forse agirebbe diversamente. La realtà è che l’opposizione non conosce la materia urbanistica. Si parla di cose non vere. Bisogna ristabilire la verità. Nessuno vuole cementificare nei 300 metri. Sono bugie, quella fascia non si può toccare”.
Messo in votazione l’emendamento all’emendamento n.1010 è stato respinto. Si è poi passato all’esame dell’emendamento all’emendamento n.1011. Per dichiarazioni di voto è intervenuta la capogruppo del M5S Desirè Manca che ha replicato a Fracno Mula: “C’è sempre la libertà di parola e questa stiamo esercitando. Non c’è nessuna offesa nel dire che in Sardegna ci sia un governo sardo-leghista. La verità è che questa proposta, finalizzata a scardinare il Ppr, sia stata inserita in un Piano casa. Vi abbiamo costretto a stralciarla e adesso la riproponete. E’ un provvedimento che ha l’obiettivo della cementificazione delle coste e dell’agro”.
A favore dell’emendamento sono intervenuti i consiglieri progressisti Massimo Zedda, Maria Laura Orrù ed Eugenio Lai (Leu).
Contro si è espresso il capogruppo di Forza Italia Angelo Cocciu che ha replicato alla minoranza: “Non siamo cementificatori, non lo vogliamo e non ce lo permettono le norme. Vogliamo riprendere la normativa sull’agro: ripopolare le campagne è un fatto positivo per prevenire gli incendi. Per il resto il nostro obiettivo è recuperare l’esistente”.
Successivamente, a favore, sono intervenuti Roberto Li Gioi (M5S) e Gianfranco Ganau (Pd). Il capogruppo del Partito Democratico ha voluto controreplicare alle dichiarazioni del capogruppo sardista Franco Mula: “Noi sosteniamo le nostre argomentazioni sulla base dei fatti. siete stati voi a proporre di rivedere la norme sulle zone agricole con la riduzione a un ettaro della superficie minima per edificare in agro e l’allargamento della platea dei beneficiari anche ai non imprenditori agricoli. Quella norma non è passata grazie alla nostra opposizione. Siamo dunque preoccupati per questo tentativo di aggirare la co-pianificazione per gli interventi attualmente indicati dal Ppr”.
Dichiarazioni di voto a favore dell’emendamento n.1010 anche da parte di Giuseppe Meloni (Pd) Gianfranco Satta (Progressisti) Valter Piscedda (Pd) Michele Ciusa (M5S) Francesco Agus e Laura Caddeo (Progressisti) Alessandro Solinas (M5S) Piero Comandini (Pd) e il capogruppo di Leu Daniele Cocco.
Messo in votazione, l’emendamento all’emendamento n.1010 è stato respinto con 27 voti contrari e 20 a favore.
Alla ripresa dei lavori ha chiesto di intervenire il consigliere di Italia Viva Francesco Stata che ha rivolto un appello all’Aula: “Stiamo impiegando un’ora ad approvare ogni singolo emendamento. Continuando così ci vorranno 15 giorni per approvare questa legge, ciò significa che non potrà essere approvato in tempi rapidi il DL 162 per gli aiuti al sistema produttivo isolano. Si riporti questa legge in commissione e si trovi una sintesi. Ora è importante approvare il Dl 162. le imprese non possono più aspettare. Il muro contro muro non porta da nessuna parte”.
Il presidente Pais si è detto d’accordo con Stara ma, allo stesso tempo, ha rimarcato l’impossibilità di arrivare a un accordo viste le distanze tra maggioranza e opposizione. Si è quindi passati all’esame dell’emendamento all’emendamento n.975 (Li Gioi e più). A favore sono intervenuti Maria laura Orrù, Massimo Zedda dei Progressisti.
Sull’ordine dei lavori ha quindi chiesto di intervenire il vice capogruppo del Pd Roberto Deriu: “La contrapposizione politica su questo provvedimento si è esaurita. Non c’è la possibilità di trovare un accordo. ma la politica non si esaurisce in una legge. Se la maggioranza fa una proposta diversa l’opposizione risponde in modo diverso. Siete voi che dettate l’agenda. Ci sono altre esigenze, valutate se il costo di questa legge, in termini di tempo, sia sopportabile. Noi stimiamo 40 giorni, voi una settimana. Non capisco sulla base di quali calcoli visto che serve un’ora per un esaminare un singolo emendamento. A questo punto meglio trovare un accordo più alto. Si porti la trattativa all’interno della conferenza dei Capigruppo e lì si trovi una soluzione. Penso che sia la maggioranza a dover fare un passo perché non è l’opposizione a dettare l’agenda”.
A Deriu ha replicato il capogruppo di Fratelli d’Italia Francesco Mura: “Ritengo anch’io che su questo provvedimento il confronto politico sia esaurito. E’ vero che la Conferenza di capigruppo sia il luogo più indicato per trovare un accordo ma ciò che è accaduto in aula ieri ha delegittimato di fatto la Conferenza dei capigruppo. Penso dunque che sia meglio trovare soluzione in modo pubblico, qui in Aula, alla Conferenza dei capigruppo noi non crediamo più”.
D’accordo con Deriu, il consigliere dei progressisti Massimo Zedda: “Ci sono alcune priorità. La 162, la riforma della sanità, i trasporti. Anche su questo testo c’è la priorità di un’interlocuzione con il Ministero sul completamento della SS-Olbia e della SS- Alghero. Cose molto più utili che stare a discutere per giorni – ah detto Zedda – ci è stato detto che le strade sono fondamentali. Concordiamo, ciò su cui non siamo d’accordo sono le modifiche al Ppr. La norma oggi in discussione è fragilissima, non garantisce il completamento delle strade. Se è vero che ci sono altre priorità ritengo utile una riflessione per non perdere tempo e dare le risposte che i cittadini attendono da tempo”.
Sono quindi proseguiti gli interventi sull’emendamento n.975. A favore si sono espressi Gianfranco Satta, Francesco Agus, Laura Caddeo, Diego Loi (Progressisti) Roberto Li Gioi, Alessandro Solinas, Desirè Manca (M5S) Eugenio Lai (Leu) Valter Piscedda (Pd) Francesco Stara (Italia Viva). Quest’ultimo ha chiesto una sospensione di 10 minuti per consentire una breve riunione di minoranza subito dopo la votazione dell’emendamento n.975.
E’ quindi intervenuto il consigliere Antonello Peru (Udc-Cambiamo) che ha avanzato una proposta all’opposizione: “Vorrei fare chiarezza. Nessuno vuole eliminare la procedure di copianificazione previste dal PPR. Questa proposta è limitata alle ipotesi indicata dalla legge n.167 del 2008 che ha modificato alcuni articoli del Codice Urbani. La revisione del Piano paesaggistico regionale sarà fatta seguendo le procedure indicate dalla legge. Siamo disponibili a un chiarimento per superare lo stallo”.
E’ stato quindi messo in votazione l’emendamento n.975 che è stato respinto dall’Aula con 27 voti contrari e 20 a favore.
Dopo oltre due ore di interruzione, occupate da un lungo confronto tra maggioranza e opposizione alla ricerca di una soluzione per superare la situazione di stallo, il presidente Pais ha comunicato all’Aula la decisione della Conferenza dei capigruppo di riprendere i lavori: “Non ci sono le condizioni per un’intesa, procediamo come deciso ad oltranza”.
Sull’ordine dei lavori è intervenuto il capogruppo di Leu Daniele Cocco per parlare delle difficoltà della macchina regionale antincendi: “I focolai scoppiati a Burgos hanno evidenziato la grave situazione in cui operano i forestali sul fronte del fuoco. La mancata assunzione dei semestrali dell’Ente Forestas ha creato un buco d’organico che si riflette sulle operazioni di spegnimento”.
Cocco è stato interrotto dal presidente Pais che gli ha chiesto di evitare interventi su argomenti non all’ordine del giorno. Cocco ha proseguito il suo intervento tra le contestazioni partite dai banchi delle maggioranza. A quel punto il presidente Pais ha dichiarato chiusa la seduta.
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