Ppr. L’opposizione ricorre all’ostruzionismo contro il provvedimento.
Una giornata intensa quella consumatasi in Consiglio regionale nella giornata di ieri e che ha visto il protrarsi dei lavori fino a tarda notte. Un muro contro muro tra opposizione e maggioranza sulle modifiche alla legge regionale n.8/2019 e sulle norme di interpretazione autentica del Ppr.
Sull’ordine dei lavori il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda ha riproposto per la terza volta in due giorni, il problema dei congedi causa-Covid-19, chiedendo se sussistono ancora le condizioni di emergenza.
Successivamente il Consiglio ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con l’esame dell’art.2 e degli emendamenti della legge n.153/A-Parte seconda-(Mula e più) sulle norme di interpretazione autentica del Piano paesaggistico regionale.
Il presidente Michele Pais ha dato la parola al relatore di maggioranza Franco Mula (Psd’Az) che in apertura ha criticato l’atteggiamento della conferenza dei capigruppo responsabile, a suo avviso, di aver disatteso gli impegni assunti. Mentre affrontava l’esame del contenuto degli emendamenti, si sono verificate ripetute interruzioni a seguito delle quali il presidente ha sospeso la seduta, aggiornando i lavori alle 16.30.
Con la ripresa della seduta, il presidente ha richiamato formalmente i consiglieri Cocciu e Lai precisando che libertà di espressione non può trasformarsi in una deriva verso il basso. Il consigliere forzista ha poi chiesto scusa all’Aula e al consigliere Lai per le espressioni triviali enunciate durante i lavori consiliari.
Il relatore Mula ha ripreso il suo intervento sugli emendamenti e, a seguito di ulteriori interruzioni, ha richiamato lo stesso Mula e la consigliera Desirè Manca. Il parere è stato sempre negativo tranne per il n.694 della Giunta, che ha espresso parere conforme.
Si è successivamente aperta la discussione sull’art.2 e sugli emendamenti. Primo a intervenire il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda, che sulla Sassari-Alghero, ha ricordato la possibilità che il parere della Presidenza del Consiglio arrivi in serata. A memoria, Zedda ha ipotizzato la riemersione di progetti come Capo Malfatano e Tuvixeddu. In quest’ultimo caso, secondo Zedda, si verificherebbe un impatto forte sul contenzioso ancora aperto fra la Regione ed un privato.
La collega Maria Laura Orrù, ha parlato di “tema di primaria importanza per la Sardegna perché per troppo tempo il territorio regionale non ha avuto regole, almeno fino al Piano paesaggistico. Il Piano si può migliorare per accrescere il valore delle zone di pregio attraverso una nuova idea di vincolo, passando dal blocco totale (magari di un rudere) all’occasione per avviare un processo virtuoso di ri-generazione”. Nel merito, anche Orrù ha prefigurato pericoli per una norma di interpretazione con effetto retroattivo.
Per il M5S il consigliere Roberto Li Gioi ha evidenziato che la legge mette in serio pericolo non solo la fascia costiera ma tutti i beni ambientali più preziosi della Sardegna: “Riaprire i cassetti di tanti progetti speculativi sarebbe un danno devastante per il territorio regionale. Noi abbiamo una idea diversa dello sviluppo della Sardegna e la difenderemo a tutti i costi”.
Per il vice capogruppo del Pd Roberto Deriu, soffermandosi sul quarto comma dedicato alla Sassari-Alghero, si tratterebbe di “una forzatura, perché il problema ha natura squisitamente amministrativa ed in concreto poteva e può essere risolto da una interlocuzione con il Ministero. Ci si trova di fronte ad una sottomissione della politica alla burocrazia”.
Il consigliere Valter Piscedda, ancora a nome del Pd, ha ricordato che quello della Sassari-Alghero “non è il primo caso in cui il contenuto delle leggi si ferma davanti alle interpretazioni troppo rigide delle strutture amministrative. La questione non è completare le opere stradali, cosa sulla quale siamo tutti d’accordo, ma decidere se si vuole mantenere l’impianto del Ppr che definiva i beni identitari da tutelare”.
Il consigliere dei Progressisti Gian Franco Satta, partendo dalla sua esperienza di amministratore locale, ha collocato il progetto della Sassari-Alghero nel tempo per dimostrare che sicuramente l’opera ha avuto fin dall’inizio tutte le autorizzazioni necessarie: “Vero è che la tutela del paesaggio compete allo Stato e perciò la Regione non può pensare di avere le ‘mani libere’ anche sull’agro e le coste eludendo l’obbligo della co-pianificazione”.
A sfavore della legge e contro l’articolo n.2 anche il consigliere Alessandro Solinas (M5S): “Ho apprezzato ieri l’uso della lingua sarda nell’intervento dell’assessore Quirico Sanna, non mi ha però convinto il contenuto. La Giunta non ha dato nessuna risposta. Questa norma non ha come obiettivo lo sblocco della Sassari-Alghero, c’è una ragione sottesa: scardinare il Ppr e avere le mani libere per intervenire sulle coste e nell’agro”.
Scettico anche Antonio Piu (Progressisti): “Questa legge non avrà effetti sulle strade. Per completare la Sassari-Alghero basta un’azione politica nei confronti del Governo centrale. La discussione di oggi fa perdere del tempo e impedisce di affrontare questioni più importanti. E’ un confronto impari: noi interveniamo, la maggioranza è in silenzio. Non ho ancora capito quale siano le ragioni che vi spingono a portare in aula questa legge. Non ha fondamento giuridico: questa legge non può contraddire una legge di rango superiore. Mi auguro che ci sia un ripensamento”.
Per Michele Ciusa (M5S): “Lo strumento del Ppr è stato concepito nell’ottica della sostenibilità e dell’ambiente per questo va difeso con forza. Questo è il punto centrale. Il territorio sardo è ricco di risorse uniche , di bellezze che non sono negoziabili ma allo stesso tempo è fragile. Se non mentiamo al centro della discussione politica l’ambiente siamo fuori dalla storia. Molti cittadini che hanno presentato una petizione ci dicono che stiamo perseguendo una strada sbagliata. Nessuno è contro lo sviluppo ma serve un modello ecosostenibile”.
Tranchant anche il giudizio di Piero Comandini (Pd): “Credo nella volontà dell’assessore di portare presto in Aula una proposta di legge sull’Urbanistica. Prima o poi ci arriveremo. Quello che diciamo è che sarebbe meglio arrivarci con l’acqua limpida. Il governo del territorio si costruisce insieme, non può farlo solo la maggioranza. E’ una questione che appartiene a tutti. Sarebbe meglio per questo accantonare questo progetto di legge. Per due ragioni, la prima riguarda l’interpretazione autentica della legge: non spetta al Consiglio ma alla macchina amministrativa, basterebbe una semplice delibera di Giunta. La seconda è politica: voi con questa proposta state mettendo il carro avanti ai buoi, state dicendo qual è il vostro modello di sviluppo. L’attacco ai beni identitari è emblematico. In questo modo state calando la maschera: partite dal cuore del PPR per intaccarne la filosofia”.
Diego Loi (Progressisti) ha invitato la maggioranza a un cambio di passo: “Parrebbe che il Governo vada nella direzione di autorizzare il completamento della Sassari-Alghero. Per questo la vostra proposta non ha ragion d’essere. Nessuno mette in dubbio il fatto che nessuno voglia deturpare l’ambiente, però questo provvedimento mi preoccupa perché apre una falla nel sistema della programmazione del territorio”.
Per il consigliere Eugenio Lai: “Tutti noi reputiamo essenziale il completamento della Sassari-Alghero e della Sassari-Olbia ma con l’articolo n.2 si entra a gamba tesa sul Ppr. Concordiamo che il Piano paesaggistico non sia il Vangelo ma bisogna chiarire cosa si vuol fare. Qui si interviene sulle coste, sui beni identitari e sull’agro. Il tema delle strade è strumentale rispetto a quelli che sono i vostri veri obiettivi: modificare profondamente il PPR con una decisione unilaterale”. Lai ha poi lanciato una proposta: “Mettiamo in salvo le due arterie. Come? lasciamo il comma 4 dell’articolo e sopprimiamo i primi due punti. Non c’è da parte nostra una contrarietà verso le opere di infrastrutturazione ma nei confronti di un’idea che guarda al passato”.
Critica anche Laura Caddeo (Progressisti): “Se si elimina la copianificazione per gli interventi nella fascia costiera, nelle zone agricole e per i beni identitari si pone un problema. Bisogna ragionare su cosa lasceremo dopo di noi in termini di bellezze naturalistiche e, sul piano normativo, alla prossima legislatura. Non crediamo che ci sia una volontà di cementificare ma la paura resta. Voi stessi potreste incontrare difficoltà nel gestire gli esiti di questa norma. E’ proprio necessario? Questo provvedimento potrebbe esplodervi in mano”.
Il capogruppo del Movimento 5 Stelle Desirè Manca si è rivolta direttamente all’assessore all’Urbanistica Quirico Sanna: “Mi ha colpito molto la sua attenzione per le istanze dei territorio. Ho trovato il suo continuo richiamo alla condivisione molto umano. Non condivido però il suo intervento dal punto di vista politico perché non ha dato risposte. Che attinenza c’è tra le due strade e la povertà crescente di cui ha parlato? Avete sempre dichiarato che l’obiettivo di questa legge è salvaguardare la Ss-Olbia e la SS-Alghero ma ieri ho capito la vera ragione da un’intervista rilasciata dall’on. Tunis. Il collega ha dichiarato che questa è una legge necessaria per dare 60mila posti nel comparto edilizio. E’ stata l’ammissione che questa proposta di legge è una banale scusa o una banale bugia: i veri obiettivi sono altri”.
Il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau ha definito “inaccettabile” il modo con cui si è deciso di intervenire sul PPR: “Prima di tutto per il metodo perché si utilizza lo strumento della interpretazione autentica. Le norme che si vogliono interpretare sono chiare. In 14 anni non hanno determinato nessun contenzioso. La copianificazione è prevista nel Ppr per i beni identitari e nessuno lo ha mai contestato. Nessuno dice che non si possa cambiare il Piano paesaggistico ma questo va fatto con le norme che regolano le modifiche al Ppr. Intanto non può essere una norma retroattiva che rimetterebbe in campo proposte dall’impatto potenzialmente devastante sul territorio. Eliminando i vincoli, ritornerebbero in campo vecchi progetti. Siamo per l’adozione di norme innovative per la modifica del PPR che, lo ricordiamo, non può essere modificato con norme di rango inferiore». Per l’ex presidente del Consiglio inoltre la norma non mira a una salvaguardia delle due arterie: «Si tratta di un falso. Sono escluse dal Ppr tutte le opere che si trovano in stato di avanzamento o che sono di indiscusso interesse regionale. E’ la situazione in cui si trovano ora la SS-Olbia e la SS-Alghero bloccate dal parere del Ministero. Siamo disponibili a votare subito i commi 3 e 4 dell’art.2 ma siamo assolutamente contrari ad avallare ogni modifica del Ppr fuori dalle regole. La strada per sbloccare le due opere è politica”.
Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento del capogruppo dei Progressisti Francesco Agus: “Se questa fosse solo una legge-provvedimento non avrei dubbi a votare a favore, ma c’è il dubbio non lo sia. C’è dell’altro. La diffidenza nasce dalla non comprensione, la poca chiarezza non può che evocare fantasmi: progetti bloccati da 15 anni potrebbero rinascere e rivivere. Occorre che il Consiglio si doti di un ufficio legislativo a pieno organico. Buone leggi consentirebbero di evitare il ricorso a interpretazioni. Questa è una legge-yougurt, un provvedimento con data di scadenza. Tra due mesi questa legge non potrebbe esistere più. Si parla di opere che avranno bisogno di un lungo iter e, anche per questo, si rischia un clamoroso fiasco. Lo strumento dell’interpretazione autentica è sbagliato. Questa spetta all’organo esecutivo. La Corte Costituzionale con diverse sentenze ha stabilito inoltre che un provvedimento non può intervenire su una legge su cui ci sono giudizi pendenti”.
Il presidente Pais ha quindi messo in discussione i primi emendamenti soppressivi all’articolo 2 (n. 882, 884, 883, 881).
Il consigliere Gianfranco Satta (Progressisti) ha annunciato il suo voto a favore e rivolto un invito all’assessore Sanna: “Lei è in buona fede. Faccia un’opera meritevole e porti in aula un provvedimento per il solo completamento delle due opere viarie. Limiti questa norma a quegli obiettivi. Noi saremo al suo fianco e lo sosterremo convintamente. In questo modo sarà ricordato come un grande patriota”.
A favore degli emendamenti 882, 884, 883, 881 si sono espressi, con argomentazioni simili e legate al concetto di tutela e salvaguardia del paesaggio e alla difesa delle norme del Ppr, i consiglieri della minoranza: Comandini (Pd) Li Gioi (M5S) Orrù (Progressisti) Alessandro Solinas (M5S) Massimo Zedda (Progressisti) Desirè Manca (M5S) Ciusa (M5S) Caddeo (Progressisti) Loi (Progressisti) Piscedda (Pd) Lai (Leu) Cocco (Leu) Ganau (Pd) Corrias (Pd) e Gianfranco Satta (Progressisti). Polemicamente contrario, il consigliere del Pd, Roberto Deriu e convintamente contro, invece, a nome della maggioranza il consigliere del Misto, Stefano Tunis.
Posti in votazione gli emendamenti 882, 884, 883, 881, non sono stati approvati con 29 voti contrari, un astenuto e 17 favorevoli.
Successivamente il Consiglio ha esaminato l’emendamento n.672 (Orrù e più).
A favore si sono espressi i consiglieri Massimo Zedda, Francesco Agus, Maria Laura Orrù, Gian Franco Satta e Laura Caddeo (Progressisti) Eugenio Lai e Daniele Cocco (Leu) Roberto Deriu e Piero Comandini (Pd) Desirè Manca, Roberto Li Gioi, Michele Ciusa e Alessandro Solinas (M5S).
Ai voti, l’emendamento n.672 è stato respinto con 31 voti contrari e 21 favorevoli.
E’ stato poi il momento della votazione sull’Emendamento n.530 (Lai e più). A favore si sono espressi i consiglieri Maria Laura Orrù, Gian Franco Satta, Diego Loi, Laura Caddeo, Giuseppe Piu e Massimo Zedda (Progressisti) Roberto Li Gioi, Alessandro Solinas, Michele Ciusa e Desirè Manca (M5S) Daniele Cocco ed Eugenio Lai (Leu) Gianfranco Ganau e Salvatore Corrias (Pd).
Ai voti, l’emendamento n.530 è stato respinto con 30 voti contrari e 18 favorevoli.
Successivamente è stato messo ai voti l’Emendamento n.531 (Lai e più). Pro i consiglieri Gian Franco Satta, Maria Laura Orrù, Francesco Agus, Laura Caddeo e Massimo Zedda (Progressisti) Eugenio Lai e Daniele Cocco (Leu) Roberto Li Gioi, Desirè Manca, Alessandro Solinas e Michele Ciusa (M5S) Piero Comandini, Gianfranco Ganau, Roberto Deriu, Salvatore Corrias e Valter Piscedda (Pd). Ai voti, l’emendamento n.531 è stato respinto con 28 voti contrari e 22 favorevoli.
L’Aula è quindi passata all’esame dell’emendamento sostitutivo totale n.532 (Lai e più). A favore della proposta di correzione si sono pronunciati i consiglieri dei Progressisti Gianfranco Satta, Francesco Agus, Laura Caddeo, Maria Laura Orrù, Massimo Zedda, Diego Loi, di Leu Eugenio Lai e Daniele Cocco, del M5S Roberto Li Gioi, Desirè Manca, Michele Ciusa e Alessandro Solinas, del Pd Roberto Deriu, Piero Comandini, Valter Piscedda. Messo in votazione, l’emendamento n.532 è stato respinto 32 voti contrari e 16 a favore.
Bocciato con 30 no e 17 sì anche l’emendamento soppressivo parziale n.673 (Orrù e più) che proponeva la cancellazione del primo comma dell’art.2.
Si è quindi passati quindi all’esame dell’emendamento n.674, anche questo soppressivo parziale. A sostegno della proposta di cancellazione del secondo comma dell’art 2 sono intervenuti i consiglieri Roberto Li Gioi, Desirè Manca, Michele Ciusa e Alessandro Solinas del M5S, Maria Laura Orrù, Laura Caddeo, Massimo Zedda, Gian Franco Satta dei Progressisti, Daniele Cocco.
E’ quindi arrivata una richiesta di sospensione della seduta da parte del consigliere del Pd Roberto Deriu della seduta un’interlocuzione tra maggioranza e opposizione: “E’ pervenuta una proposta da parte della maggioranza – ha detto Deriu – sarebbe opportuno fare una breve pausa per fare il punto della situazione”.
Dopo una breve interruzione sono ripresi i lavori. Il Presidente ha preso atto del mancato raggiungimento di un accordo tra maggioranza e opposizione e ha dato la parola al consigliere del Pd Piero Comandini che ha dichiarato il suo voto favorevole all’emendamento. A favore si sono pronunciati anche Roberto Deriu e Gianfranco Ganau (Pd). Messo in votazione l’emendamento n.674 è stato respinto.
Sull’emendamento soppressivo parziale n.675 (Orrù e più) sono intervenuti i consiglieri Valter Piscedda (Pd), Michele Ciusa, Roberto Li Gioi, Desirè Manca del M5S. Il presidente ha invitato l’on. Manca a intervenire sull’argomento in discussione. ne è nato un vivace confronto tra l’esponente dei penta stellati e il presidente che ha formulato un secondo richiamo formale nei confronti di Desirè Manca minacciando di espellerla dall’Aula.
Sono quindi intervenuti, a favore dell’emendamento, Laura Caddeo, Antonio Piu, Diego Loi, Maria Laura Orrù, Francesco Agus e Massimo Zedda dei Progressisti, Daniele Cocco ed Eugenio Lai (Leu), Alessandro Solinas (M5S), Salvatore Corrias, Roberto Deriu e Valter Piscedda (Pd).
Posto in votazione, l’emendamento è stato respinto.
Si è quindi passati all’esame dell’emendamento soppressivo parziale n.664 (Orrù e più) che propone la cancellazione della lettera b) del comma 2 dell’art.2 in materia di beni identitari. A favore sono intervenuti i consiglieri Massimo Zedda, Maria Laura Orrù, Diego Loi dei Progressisti, Eugenio Lai (Leu) Valter Piscedda, Roberto Deriu, Piero Comandini, Valter Piscedda e Gianfranco Ganau (Pd) Desirè Manca, Michele Ciusa (M5S).
Sull’ordine dei lavori è intervenuto il consigliere Eugenio Lai (Lai) per chiedere una sospensione dei lavori: “I contratti dei dipendenti pubblici impongono una pausa. Qui si va avanti a oltranza e i lavoratori del Consiglio non hanno potuto staccare”.
Gian Franco Satta dei Progressisti è invece intervenuto per dichiarazioni di voto annunciando il suo sostegno all’emendamento n.664. Lo stesso hanno fatto anche Alessandro Solinas (M5S) Daniele Cocco (Leu) Laura Caddeo (Progressisti) e Salvatore Corris (Pd). L’emendamento n.664 è stato respinto con voti 31 contrari e 19 a favore.
Massimo Zedda ha invitato la maggioranza a riflettere: “Nella pausa notturna si valuti se non sia opportuno sospendere l’esame del provvedimento e affrontare questioni più importanti”.
Si è quindi passati all’esame dell’emendamento soppressivo parziale n.665.
Sull’ordine dei lavori è intervenuto il consigliere Stefano Tunis (Sardegna 20Venti): “Se si vogliono tutelare i lavoratori si metta fine a questa indegna scenetta. Si contingentino i tempi degli interventi come avviene in qualsiasi assemblea legislativa”.
A Tunis ha replicato il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau: “L’ostruzionismo è uno strumento messo a disposizione dell’opposizione dalla democrazia parlamentare per contrastare i provvedimenti su cui non si è d’accordo”.
Messo in votazione l’emendamento n.665 è stato respinto.
Il presidente Pais ha quindi sospeso la seduta e convocato una conferenza dei capigruppo.
E’ intervenuta quindi la consigliera Laura Caddeo (Progressisti): “Chiedo le scuse dell’on.Tunis. Nessuno di noi può essere definito un perditempo”. Scuse immediatamente presentate dall’on. Stefano Tunis.
Il presidente Pais ha quindi chiamato in discussione l’emendamento n. 694 della Giunta regionale. Una decisione contestata dall’opposizione, in particolare dai consiglieri Gianfranco Ganau (Pd) e Massimo Zedda (Progressisti): “Con quale criteri si decide di far precedere la discussione dell’emendamento sostitutivo parziale prima di altri che lo precedevano?”.
La consigliera Maria Laura Orrù (Progressisti) prima firmataria dell’emendamento n.1028 ha illustrato l’emendamento: “Chiediamo la soppressione dll’emendamento n694 perché la Giunta nella sua proposta correttiva dell’art 2 non modifica la sostanza delle disposizioni. meglio sopprimerlo”.
A favore del 1028 si sono schierati gli altri consiglieri della minoranza Valter Piscedda (Pd) e Francesco Agus (Progressisti).
Il capogruppo dei progressisti è inoltre intervenuto sull’ordine dei lavori: “La decisione di anticipare la discussione dell’emendamento 694 stralcia di fatto una sessantina di emendamenti al testo. Ce ne sono alcuni che invece andrebbero discussi e non possono essere stralciati. Si faccia una riflessione attenta”.
Voto favorevole all’emendamento n.1028 hanno annunciato anche Eugenio Lai (Leu) Roberto Li Gioi (M5S), Diego Loi (Progressisti) e Gianfranco Satta (Progressisti).
Messo in discussione l’emendamento all’emendamento n.1028 è stato respinto con 30 voti contrari e 19 a favore.
Conclusa la riunione, il presidente Pais ha dichiarato chiusa la seduta. I lavori riprenderanno oggi alle 15.
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