Poste Italiane, profitti record e lavoratori a rischio. Precari in Rete: “In 2 anni 14590 infortuni”.
Mentre Poste Italiane esulta per i risultati economici, un’altra realtà emerge dai dati denunciati dall’Associazione “Precari in Rete”: il lavoro precario dilaga, e gli infortuni sul lavoro registrano numeri allarmanti.
“Abbiamo portato questa situazione alle Commissioni Lavoro di Camera e Senato”, afferma il portavoce dell’Associazione. “Tra il 2021 e il 2023 si sono verificati 14.590 infortuni, di cui 3.704 gravi e 12 mortali. Ancora più drammatico il triennio precedente, con 17.907 incidenti, 4.973 gravi e 14 vittime. La categoria più colpita è quella dei portalettere, che rappresentano il 75% degli infortuni nel settore del recapito”.
Le principali cause? Incidenti con i mezzi aziendali, cadute da scooter, sinistri stradali e infortuni dovuti a percorsi difficili e condizioni meteorologiche avverse. A tutto questo si aggiungono ritmi di lavoro serrati e turni logoranti.
A pagare il prezzo più alto sono i precari, per lo più giovani assunti con contratti a tempo determinato di pochi mesi, privi di tutele e spesso costretti a straordinari non retribuiti, spiegano dall’associazione.
“Poste Italiane, con oltre 119.000 dipendenti, ha assunto 32.000 lavoratori a tempo indeterminato dal 2017, ma ha anche creato un esercito di 100.000 precari nel recapito e nella logistica e, concludono, dietro questi numeri ci sono persone, famiglie e vite spezzate. Nessuno dovrebbe rischiare la vita per lavorare”.