Ponte sullo Stretto di Messina: dubbi su impatto ambientale, costi e trasparenza.
Il progetto del ponte sullo Stretto di Messina, parte della rete transeuropea di trasporto (TEN-T), continua a sollevare perplessità sotto il profilo ambientale, sociale ed economico. Un gruppo di europarlamentari, guidato da Pasquale Tridico e altri esponenti de “La Sinistra, S&D e Verdi/ALE, ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea chiedendo chiarimenti sulla conformità del progetto alle normative comunitarie.
Tra i punti critici evidenziati, vi è il possibile mancato rispetto della direttiva 2011/92/UE sulla valutazione dell’impatto ambientale e della direttiva 92/43/CEE sulla conservazione degli habitat naturali. Mancano studi approfonditi sui rischi sismici – in particolare in relazione alla faglia di Cannitello – sull’erosione costiera e sulle interferenze con le aree protette di Natura 2000.
Le amministrazioni locali temono, inoltre, che il progetto possa rivelarsi un’opera incompiuta, con impatti negativi sulle comunità locali e sulla gestione delle risorse pubbliche. La costruzione per fasi progressive potrebbe accentuare squilibri territoriali, entrando in contrasto con la strategia UE per la continuità territoriale e gli obiettivi del Green Deal.
Gli eurodeputati hanno chiesto, quindi, alla Commissione se siano state effettuate verifiche sulla conformità del progetto alle normative UE e quali misure verranno adottate per garantire trasparenza e coinvolgimento delle comunità locali, inclusi i cittadini soggetti a espropri. Hanno inoltre chiesto chiarimenti sull’utilizzo di fondi europei e sulla valutazione del rapporto costi-benefici rispetto ad alternative più sostenibili.
In risposta all’interrogazione, il commissario europeo Apostolos Tzitzikostas ha precisato che il ministero italiano dell’Ambiente ha pubblicato, il 13 novembre 2024, la valutazione d’impatto ambientale (VIA) del progetto, con specifiche raccomandazioni e ancora che la Commissione è in contatto con le autorità italiane per verificare il rispetto delle normative europee, ma ha ribadito che la valutazione della fattibilità tecnica del ponte spetta agli organismi competenti italiani.
Per quanto riguarda la trasparenza, la Commissione ha confermato che le procedure di consultazione pubblica rientrano nelle direttive europee, ma ha chiarito che le questioni legate agli espropri esulano dal suo ambito di competenza. Ma le risorse europee arrivano comunque…
Sul piano finanziario, Bruxelles ha approvato, il 7 ottobre 2024, un finanziamento di 24,75 milioni di euro nell’ambito del Meccanismo per Collegare l’Europa (MCE). La somma coprirà il 50% dei costi ammissibili per uno studio di progettazione esecutiva del collegamento ferroviario tra Calabria e Sicilia. La valutazione del rapporto costi-benefici sarà possibile solo quando saranno disponibili i progetti definitivi.
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