Ponte Morandi e revoca della concessione ai Benetton.

Gli eurodeputati del gruppo dei Non Iscritti, Ignazio Corrao, Piernicola Pedicini e Rosa D’Amato, hanno richiamato l’attenzione della Commissione europea sul crollo del Ponte Morandi di Genova, avvenuto nell’agosto 2018, e sulla revoca della concessione ai Benetton.

“Secondo il Financial Times – si legge nel testo dell’interrogazione parlamentare – Atlantia, la società di infrastrutture italiana controllata dalla famiglia Benetton, avrebbe invitato il vicepresidente della Commissione europea Dombrovskis a intervenire nella disputa sul crollo del ponte di Genova, in cui sono rimaste uccise 43 persone nell’agosto 2018, accusando il governo italiano di aver violato il diritto dell’UE”.

Ignazio Corrao
Ignazio Corrao

“Il crollo del ponte – proseguono gli eurodeputati di NI – parrebbe responsabilità delle società coinvolte da Atlantia nella gestione e manutenzione della rete autostradale italiana. Il governo italiano, a seguito della tragedia, aveva promesso di revocare le concessioni di Autostrade, grazie alla legge approvata all’inizio del 2020. Essa consentirebbe di porre fine anticipatamente alle concessioni di Autostrade prima della scadenza prevista del 2038, evitando di riconoscere una penale di 23 miliardi di euro”.

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Nella loro interrogazione i 3 eurodeputati hanno chiesto il parere della Commissione sulla decisione di revoca alla luce delle recenti norme approvate sulla gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali.

Ogg, in risposta all’interrogazione degli esponenti dei Non Iscritti, è intervenuta la Commissaria europea Adina Vălean che ha confermato che “la direttiva 2008/96/CE sulla gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali e la direttiva (UE) 2019/1936 che la modifica, hanno disposto procedure per la gestione della sicurezza delle strade che ricadono nel loro ambito di applicazione”.

“Le procedure – ha proseguito la Commissaria – riguardano diversi aspetti, dalle valutazioni d’impatto della sicurezza in sede di progettazione ai controlli della sicurezza stradale (dalla progettazione al funzionamento iniziale) dalla gestione della sicurezza della rete stradale (valutazioni della sicurezza e priorità alle misure correttive) alle ispezioni della rete stradale per valutarne gli aspetti di sicurezza. Occorre osservare che la direttiva non contempla gli aspetti della sicurezza di progetto, strutturale o costruttiva, delle infrastrutture stradali, né la loro manutenzione. Questi ultimi aspetti non sono attualmente soggetti alla normativa dell’UE”.

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“Considerato il contesto, non è pertinente invocare la direttiva 2008/96/CE, o la direttiva (UE) 2019/1936 che la modifica, in relazione al crollo del ponte Morandi e alle sue tragiche conseguenze”.

“La Commissione è a conoscenza del “decreto mille proroghe” (decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162) recentemente convertito in legge dal Parlamento italiano (legge 28 febbraio 2020, n. 8). La Commissione ha ricevuto anche lettere e denunce a tale proposito e sta ora valutando la compatibilità con il diritto dell’UE.

In merito alla possibilità di rendere pubblica l’eventuale risposta alla lettera di Atlantia la Commissaria ha concluso affermando che “la Commissione tratterà qualsiasi richiesta di accesso del pubblico ai documenti in conformità alle disposizioni del regolamento (CE) n. 1049/2001, nel debito rispetto delle
norme di riservatezza che vincolano la Commissione nei casi di denunce individuali”.

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