Polizia di Stato: “Attenzione ai raggiri più comuni”.

Il perdurare della pandemia ancora in corso, costringendo le persone a stare in casa per la maggior parte del tempo, ha allargato le occasioni di contatto tra le potenziali vittime e i malintenzionati, come ricordato oggi dalla Polizia di Stato che, nell’ambito delle operazioni di prevenzione delle truffe, si è nuovamente rivolta ai cittadini affinché prestino sempre più attenzione contro le più comuni insidie emerse ultimamente nel nostro territorio.

Tra le principali forme di raggiro individuate dagli investigatori della Quarta Sezione della Squadra Mobile di Cagliari, una delle più popolari è rappresentata dai ‘lavori in casa‘, ovvero la promozione porta a porta di servizi vari (idraulica, muratura, ecc.) a prezzi concorrenziali. Ristrutturazioni che, una volta ricevuto l’acconto, non saranno mai realizzate dai falsi impresari. Ancora la ‘truffa del tecnico‘ dove i truffatori fingendosi tecnici statali o di ditte private, con le scuse più disparate, si introducono nelle abitazioni delle persone rubando denaro o altri oggetti di valore. Più inusuale la truffa del ‘figlio arrestato‘ che consiste nella richiesta di una somma di denaro, ad opera di falsi agenti delle forze dell’ordine e avvocati, per il pagamento di una cauzione da pagare a seguito dell’arresto di un congiunto.

LEGGI ANCHE:  Sanità, presentati i buoni (a nulla) servizi sanitari.

Si continua poi con l’sms phishing, dove la vittima, dopo la ricezione di un sms apparentemente della propria banca, indica le credenziali di accesso al proprio home banking. I truffatori a quel punto dopo aver avuto accesso al conto contattano telefonicamente la vittima fingendosi funzionari della banca ottenendo, così, i codici temporanei inviati via sms dalla banca. Tali codici sono in realtà le autorizzazioni per effettuare le operazioni disposte dai truffatori che a quel punto tramite bonifici bancari o prelievi al bancomat di tipo cardless prosciugano il conto. C’è poi la truffa dell’assicurazione venduta attraverso portali online ‘tarocchi’, le ormai note truffe al bancomat, le sex estortion, dove le vittime vengono adescate tramite chat e riprese in atti sessuali, per poi essere minacciate della diffusione del video, il trading online effettuato attraverso piattaforme non autorizzate dalla Consob e, infine, la truffa nigeriana, chiamata anche 419 scam che vede sempre protagonista un ricco personaggio che non riesce a sbloccare un conto in banca di milioni di euro.

LEGGI ANCHE:  Superbonus 110%, operativi i decreti ministeriali