Politiche sociali: 108 milioni nel prossimo triennio. Interventi anche per l’inclusione dei minori.

Rafforzare il sistema dei servizi sociali, ampliandone l’offerta e migliorandone la qualità, per rispondere all’aumento di situazioni di vulnerabilità e della domanda di servizi generato dalla pandemia. È l’obiettivo delle linee guida per la programmazione del Piano di zona 2022-2024 in Sicilia, approvate dal governo Musumeci nell’ultima seduta di giunta.

Un documento strategico, che pianifica l’utilizzo di 108 milioni per il triennio (36.084.050,89 euro all’anno) per interventi in favore delle fasce più deboli, applicando i Livelli essenziali delle prestazioni sociali: “Con questo atto di programmazione intendiamo dare continuità alle politiche sociali territoriali già avviate in attuazione del precedente Piano sociale nazionale – dichiara il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – introducendo alcune priorità di intervento, previste nel nuovo Piano nazionale, volte a rafforzare l’accesso al sistema dei servizi sociali e la presa in carico dei soggetti più fragili, tenuto conto della molteplicità dei bisogni espressi dalla persona”.

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In particolare, nelle linee guida sono state individuate alcune priorità di intervento: il rafforzamento del Servizio sociale professionale, che mira ad ampliare la dotazione di assistenti sociali del distretto socio-sanitario; il rafforzamento del Punto unico di accesso, per favorire l’incontro della persona con l’offerta di servizi pubblici; il rafforzamento delle altre professioni sociali, con la costituzione di équipe multidisciplinari nei vari ambiti socio-sanitario, scolastico, socio-lavorativo, educativo; la supervisione del personale dei servizi sociali; le dimissioni protette e l’attivazione dell’assistenza domiciliare per soggetti parzialmente o totalmente non autosufficienti, al fine di garantire continuità di cura e miglioramento della qualità della vita; i piani personalizzati per soggetti con disabilità; gli interventi per l’area dell’infanzia e dell’adolescenza, con rafforzamento dei centri per la famiglia, dei servizi di mediazione familiare, con interventi per favorire l’inclusione dei minori con disabilità e fragilità, con un potenziamento dell’educativa domiciliare.

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