Politiche occupazionali: in aumento le stabilizzazioni degli apprendisti under30.
Nel 2020 si conferma la predominanza della componente maschile dei beneficiari di politiche attive in quasi tutte le tipologie di intervento ad eccezione delle agevolazioni per gli ultracinquantenni e donne e delle agevolazioni per le assunzioni in sostituzione di lavoratori in astensione obbligatoria o facoltativa per le quali è maggioritaria la componente femminile.
Per i contratti di apprendistato, si legge nei dati dell’Osservatorio sulle politiche occupazionali dell’Inps, la fascia di età con più presenze di beneficiari si conferma quella dei giovani tra i 20 e i 24 anni e di conseguenza si riscontra un maggior numero di stabilizzazioni di apprendisti tra i 25 e i 29 anni. Per i lavoratori assunti con l’agevolazione prevista per gli ultracinquantenni e le donne, la maggiore frequenza si riscontra tra gli over 50, dovuto soprattutto al fatto che l’agevolazione prevede l’assunzione anche degli uomini solo per questa fascia di età. Per Decontribuzione Sud i rapporti di lavoro agevolati a tempo indeterminato hanno riguardato maggiormente lavoratori la cui età supera i 40 anni mentre, per i rapporti a tempo determinato, la classe modale è 30-39.
Nell’anno 2020, escludendo la Decontribuzione Sud, circa il 50% degli interventi messi in atto per incentivare l’assunzione è rappresentato dall’apprendistato e il 38% dai contratti a tempo indeterminato.
Nello stesso anno si riscontra la generale diminuzione del numero medio di beneficiari per le diverse agevolazioni: tra queste l’apprendistato e le assunzioni agevolate di ultracinquantenni e donne, lo sgravio contributivo per i lavoratori svantaggiati impiegati nelle cooperative sociali, le assunzioni agevolate in sostituzione di lavoratori in astensione obbligatoria/facoltativa e le agevolazioni per l’integrazione dei disabili. Di contro sono in crescita sia il numero medio di lavoratori che beneficiano dell’esonero strutturale giovani con contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti sia le stabilizzazioni di contratti di apprendistato.
L’esonero contributivo per le assunzioni a tempo indeterminato e l’esonero contributivo per le assunzioni a tempo determinato o stagionale nei settori del turismo e stabilimenti termali sono stati rispettivamente di circa 71.500 e 2.300 beneficiari. Entrambi gli interventi sono riconosciuti per assunzioni effettuate tra la data di entrata in vigore del decreto (15 agosto 2020) e il 31 dicembre 2020.
Osservando la distribuzione a livello territoriale, nel 2020 i contratti di apprendistato, come pure le stabilizzazioni e gli incentivi a tempo indeterminato sono presenti soprattutto al Nord del Paese (rispettivamente 57%, 61% e 59%). La Decontribuzione Sud invece, per la sua specifica finalità, trova applicazione nelle regioni del Mezzogiorno. La residua percentuale dello 0,1% rilevata nelle aree del Centro-Nord, riguarda i soli contratti stipulati con agenzie di somministrazione.
Nel 2020, secondo l’Inps, il numero di trattamenti di NASpI è stato pari a 1.763.593 con un decremento rispetto all’anno precedente pari a -4,6%, derivante da un decremento pari a -6,5% per i maschi e del -3% per le femmine.
Il numero di trattamenti di DIS-COLL, nel 2020, è stato pari a 20.292 con un incremento, rispetto al 2019, del 28,2%.
Per i trattamenti di disoccupazione agricola, 544.433 nel 2020, si registra un decremento pari a -1,1%, rispetto all’anno precedente.
Per la NASpI e la DIS-COLL le classi di età in cui si concentra il maggior numero di trattamenti sono quelle tra 25 e 34 anni (rispettivamente il 27% per la NASpI ed il 39% per la DIS-COLL). Molto diversa la composizione per età dei trattamenti di disoccupazione agricola in cui la classe modale è quella dei soggetti con più di 54 anni (22%).
Il maggior numero di trattamenti NASpI è al Nord con il 44%, ma nonostante la diversa concentrazione dei lavoratori sul territorio nazionale, nel Sud e nelle Isole si registra il 37% dei trattamenti. Quasi la metà dei trattamenti di DIS-COLL è concentrata nel Sud e nelle Isole (48%), così come i trattamenti di disoccupazione agricola il cui valore raggiunge quasi i tre quarti del totale dei trattamenti erogati nel 2020 (70%).
Nel quinquennio di osservazione il fenomeno presenta un andamento fortemente decrescente a cominciare dal 2017. Il numero complessivo di lavoratori che al 31 dicembre 2020 beneficiano del trattamento di mobilità ammonta a 4.791 unità. Rispetto al 31 dicembre 2019 la variazione a livello nazionale si presenta con un decremento pari a -38%, trend riscontrato in tutte le aree territoriali, in misura lievemente minore nelle Isole (-22%).
Rispetto al genere, la presenza maschile (3.667 beneficiari) è sempre più consistente di quella femminile (1.124). Con riferimento all’età, circa l’80% dei beneficiari risulta avere più di 49 anni.
Per i lavoratori impegnati in lavori socialmente utili, il fenomeno si presenta in continua diminuzione in tutto il periodo di osservazione. Al 31 dicembre 2020 il numero medio di percettori del sussidio ammonta a 3.305 unità con una variazione a livello nazionale di -17,6% rispetto al 2019.
Con riferimento alla ripartizione geografica il Sud (93,6%) è l’area con maggior presenza di lavoratori socialmente utili. Una bassa percentuale è presente al Centro e ancor meno nelle Isole mentre il fenomeno è completamente assente nel Nord del Paese.