Politiche giovanili, SEYW: le buone pratiche dell’impresa sociale in Bulgaria.

Proseguono le attività del progetto internazionale “The added value of Social Entrepreneurship in Youth Work – SEYW”, ovvero l’iniziativa di cooperazione internazionale, promossa da TDM2000 – associazione sarda leader nel settore della mobilità internazionale e della gioventù – che fa il punto sul rapporto tra l’impresa sociale e il lavoro giovanile con l’obiettivo di condividere buone pratiche di impresa sociale realizzate da giovani in Europa e stimolare l’imprenditoria sociale e l’innovazione giovanile, attraverso incontri con imprese, esperti e youth workers.

Visita al centro per il no profit Sofia, foto Sardegnagol, riproduzione riservata
Visita al centro per il no profit Sofia, foto Sardegnagol, riproduzione riservata

Dopo le precedenti visite nelle aziende sociali giovanili in Francia e Lussemburgo i partecipanti, grazie al supporto dell’organizzazione The Law and Internet Foundation, ha avuto l’opportunità di conoscere alcune buone pratiche locali, a partire da Zero-Waste, impresa fondata dalla 30enne Blazhka Dimitrova per ridurre lo spreco alimentare e supportare l’inclusione lavorativa dei giovani con poche opportunità.

Il libro di Blazhka Dimitrova, foto Sardegnagol riproduzione riservata
Il libro di Blazhka Dimitrova, foto Sardegnagol riproduzione riservata

Un’avventura imprenditoriale nata casualmente come hobby e arrivata ad essere citata tra le 50 imprese sociali più innovative da parte delle Nazioni Unite: “E’ stata un’avventura nata durante i miei anni di insegnamento in una scuola ‘difficile’ di Sofia, frequentata da ragazzi provenienti da contesti sociali particolarmente degradati. Avendole pensate tutte per coinvolgerli, senza successo, nelle attività didattiche – spiega Blazhka – un giorno ho pensato di preparare dei biscotti per loro e da lì, notando una maggiore interazione e interesse, ho pensato di iniziare a organizzare dei corsi di cucina per i miei alunni e ho iniziato con la mia attività, creando una caffetteria dove ho assunto giovani con poche opportunità. Da qui – prosegue – ho calcolato che il nostro bar produceva un notevole quantitativo di rifiuti e ho iniziato a pensare a dei modi per ridurre lo spreco di alimenti e rifiuti. Nel corso degli anni ho così creato una catena logistica a impatto zero, riciclando i rifiuti con un sistema di compostaggio naturale e producendo prodotti alimentari dagli scarti della produzione della birra, principalmente crackers, piatti e altri materiali grezzi”.

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Un successo confermato dalla notevole copertura mediatica, nazionale e internazionale, culminato con la pubblicazione di un libro dedicato alla promozione di uno stile di vita a impatto zero e, cosa più importante, dalle numerose storie di inclusione lavorativa di ragazzi con disabilità e fuoriusciti dal circuito della formazione.

Un’altra buona pratica, incontrata durante la visita in Bulgaria, è rappresentata dal gruppo giovanile fondatore del progetto imprenditoriale Taratanci , nato anch’esso dalla passione dei suoi componenti per la danza e il folklore bulgare, culminato nella realizzazione di un gioco per insegnare e riscoprire i passi del ballo folkloristico bulgaro. “Abbiamo iniziato nelle piazze disegnando i passi della tradizione bulgara e, grazie all’entusiamo registrato dai cittadini, abbiamo iniziato a pensare allo sviluppo di un gioco che potesse mantenere viva la cultura della danza folkloristica del nostro Paese e unire la comunità attraverso la riscoperta delle nostre tradizioni – racconta Iva Todorova, project and events manager di Taratanci – La pandemia ci ha poi permesso di creare uno strumento educativo per i bambini finalizzato a sviluppare le proprie competenze trasversali, quali il pensiero critico e il lavoro di gruppo, basato sull’intrattenimento e la tradizione bulgara, il Tintiri-Mintiri”.

Incontro con la Fondazione Synergia, foto Sardegnagol riproduzione riservata
Incontro con la Fondazione Synergia, foto Sardegnagol riproduzione riservata

Incontri importanti per capire la complessità, la vivacità dell’imprenditorialità sociale in Bulgaria e la capacità dei giovani imprenditori di creare servizi e prodotti innovativi per l’inclusione sociale dei ragazzi e per altri segmenti della popolazione.

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