Politiche giovanili: risorse scarse per i giovani italiani ma non per celebrare il Centenario della fondazione del Partito Comunista Italiano.
L’Esecutivo Draghi, non essendo riuscito per mera volontà politica a portare a 50 milioni di euro le risorse del Fondo Nazionale per le Politiche Giovanili (d’altronde i giovani sono il futuro), ha pensato bene di raddoppiare – attraverso la struttura di missione per la valorizzazione degli anniversari nazionali e della dimensione partecipativa delle nuove generazioni -, la dotazione finanziaria dell’avviso pubblico per la selezione di progetti per le iniziative culturali e celebrative relative al Centenario della fondazione del Partito Comunista Italiano.
Mentre per gli under34 italiani si riducono le detrazioni per il bonus affitti e si continua a discutere sulle ‘salvifiche’ risorse del Pnrr per i giovani (vero e proprio fumo negli occhi per i ragazzi/e del nostro Paese), il Governo Draghi, piuttosto che esprimere un reale rispetto per l’inclusione dei giovani e procedere verso l’abrogazione di leggi incongrue, continua a volgere lo sguardo altrove, in barba alle problematiche giovanili acuitesi nel corso dei ultimi due anni.
Interventi legislativi anacronistici ed estemporanei che, con molta probabilità, non lasceranno molto in termini di sostegno alla ‘partecipazione dei giovani alla vita democratica’, traducendosi nelle ennesime iniziative spot tanto in voga tra gli ambienti istituzionali. Come, appunto, la legge del 27 dicembre 2019, n. 160, che al comma 405, dell’articolo 1, ha previsto, in occasione del Centenario della fondazione del Partito Comunista Italiano, l’assegnazione delle risorse finalizzate alla promozione delle relative iniziative culturali e celebrative, circa 800 mila euro…bandiera rossa la trionferà!
Il successivo decreto della ministra per le Politiche Giovanili, Fabiana Dadone, dello scorso 19 ottobre 2021, ha poi stabilito i criteri per l’attribuzione delle risorse finanziarie in favore delle istituzioni interessate, nonché di enti pubblici e privati senza fine di lucro.
Risorse fondamentali per sostenere la partecipazione democratica dei giovani, secondo qualche burocrate nostalgico, come ricordato dall’art. 1 dell’avviso pubblicato il 3 dicembre 2021, dove viene indicato che ” i progetti per le iniziative culturali e celebrative del centenario della fondazione del Partito Comunista Italiano devono essere rivolti alla promozione e divulgazione, a livello nazionale e o internazionale – con particolare riguardo verso le giovani generazioni – degli eventi, delle personalità e delle motivazioni storico, sociali e culturali, che portarono alla fondazione dello stesso, anche attraverso un sostegno mirato alle attività di studio e ricerca svolte presso le università, gli enti di ricerca, le fondazioni, gli istituti, le associazioni di carattere culturale, storico, politico e sociologico”.
Interessanti anche le modalità di erogazione del contributo, che prevedono la concessione del 60% a titolo di anticipo – senza la previsione di alcuna richiesta di fidejussione o altra garanzia – e il restante 40% dopo il riscontro positivo sulla rendicontazione finale. Insomma, condizioni a dir poco ottimali se si guarda al paradigma italiano dove è frequente la richiesta di fidejussioni bancarie o assicurative per la partecipazione dei giovani a bandi pubblici per l’avvio di iniziative imprenditoriali, no profit e, addirittura, per la partecipazione a percorsi formativi all’estero.
Con molta probabilità, se il Governo smettesse di finanziare interventi anacronistici e costosi a sostegno dei soliti interventi ‘dall’alto’, magari destinando le risorse per i giovani a favore degli stessi beneficiari e alle organizzazioni giovanili (possibilmente apartitiche), si otterrebbero migliori risultati sul fronte della cosiddetta ‘partecipazione dei giovani alla vita democratica’. Ma, senza ombra di dubbio, è meglio continuare ad affrontare il tema della cittadinanza attiva dei giovani in termini autoreferenziali e celebrativi, piuttosto che sostanziali.
foto Berlin24 da Pixabay