Politiche giovanili nell’Isola. La proposta di legge per l’istituzione del “Consiglio regionale dei giovani sardi”.
Riavvicinare i giovani alle istituzioni attraverso la costituzione di un nuovo organo consultivo in materia di politiche giovanili, all’interno del Consiglio regionale della Sardegna. E’ quanto prevede la nuova proposta di legge 294 presentata oggi dal gruppo consiliare del Psd’Az e dai rappresentanti del suo movimento giovanile.
“Con la nostra iniziativa – ha ricordato il primo firmatario Piero Maieli – vogliamo riavvicinare i giovani alle istituzioni, fornendo loro strumenti di vera partecipazione attiva alla vita democratica ed opportunità concrete per recuperare fiducia nella buona politica”.
Un nuovo consiglio che, nella formulazione attuale, prevede 40 membri, 10 seggi riservati ai giovani di età compresa tra 16-20 anni, 10 per la fascia 21-25, 10 per quella tra 26-30 e, infine, 10 per il segmento 31-35, sui quali i consiglieri regionali esprimeranno la preferenza, come previsto dal comma 7 dell’articolo 5 della proposta di legge, fino all’approvazione di una disciplina di elezione successiva all’istituzione dell’organo.
Ma non sarà un ‘poltronificio’ ha precisato il capogruppo sardista Franco Mula: “La nostra non vuole essere una proposta di partito ma l’espressione di tutta la società sarda, perché crediamo che sia un obiettivo comune quello di far crescere i nostri giovani dando valore al loro impegno civile”.
L’organismo di rappresentanza avrà una competenza consultiva trasversale, spaziando dalla valorizzazione del patrimonio identitario della Sardegna, all’istruzione, diritto allo studio, educazione civica, formazione, lavoro, sport e mobilità internazionale fino ad arrivare alla formulazione di proposte finalizzate a contrastare le principali piaghe per i giovani dell’Isola, a partire dallo spopolamento, dispersione scolastica e l’astensionismo, come ricordato da Antonella Scarfò, giovane consigliera comunale di Cagliari: “E’ vero che molti giovani sono sfiduciati e lontani dalla politica ma non si deve generalizzare. Noi vogliamo parlare con tutti e creare assieme le condizioni che consentano ai giovani di essere non solo ascoltati ma protagonisti nelle scelte che li riguardano”.
Successivamente Alessandro Migliarese, presidente del movimento giovanile del Psd’Az, si è soffermato sulle buone pratiche già realizzate in altre Regioni d’Italia (Friuli-Venezia Giulia, Umbria e Sicilia) e d’Europa (Corsica) a sostegno della partecipazione dei giovani nelle rispettive comunità locali, auspicando la partecipazione “dei giovani e del mondo dell’associazionismo giovanile sardo di ogni orientamento politico o culturale”.
Il nuovo consiglio dei giovani sardi, ha aggiunto il consigliere regionale Giovanni Satta, potrebbe favorire una occasione per ricostruire il rapporto tra giovani e istituzioni nell’isola: “Questa iniziativa dà una prima risposta ad una domanda molto sentita. Io ho cominciato da ragazzo con la Dc in un momento storico nel quale esisteva una scuola politica, e mi rendo conto che la politica di oggi, che ha grandi responsabilità nei confronti dei giovani, deve favorire una inversione di tendenza”.
A rendere più strutturale la formazione dell’organo consultivo, si legge nel testo della proposta di legge, la previsione di 7 commissioni permanenti, competenti in materia di politiche identitarie e cultura, diritto allo studio, politiche ambientali, sport e tempo libero, lavoro giovanile e formazione, trasporti e insularità e politiche sociali.
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