Politiche giovanili, lo Yab presenta le sue istanze.
I giovani rappresentanti dello Youth Advisory Board* (Yab) hanno incontrato i rappresentanti del Gruppo di lavoro Politiche e interventi sociali a favore dei minorenni in attuazione del Child Guarantee, incaricato di redigere il piano nazionale di contrasto alla povertà minorile e all’esclusione sociale in Italia.
Nel corso dell’audizione i giovani hanno chiesto l’introduzione di misure per contrastare l’esclusione, assicurare un sistema scolastico più innovativo e capace di preparare all’inserimento lavorativo. Ancora, garantire servizi di ascolto e di supporto psicologico, promuovere campagne informative sui Disturbi del Comportamento Alimentare e mappare i luoghi pubblici dismessi e abbandonati per rivalorizzarli.
Incontro che ha visto la presentazione anche dei risultati del sondaggio somministrato dallo Yab a circa 900 giovani, dal quale emerge, nel 36% dei casi, la necessità di intervenire sulla qualità dell’insegnamento e garantire maggiore attenzione alla sfera emotiva e psico-sociale degli studenti. Per il 26% degli intervistati, ancora, gli insegnamenti andrebbero integrati con materie tra cui l’educazione sessuale, l’educazione civica e sulle competenze trasversali.
Tra i risultati offerti dal sondaggio, l’importanza per i giovani dei servizi di cura dalla prima infanzia. Grande attenzione anche sulla violenza sui minori che secondo il 25% dei rispondenti meriterebbe più attenzione. Tra i bisogni evidenziati anche la necessità di supporto ai neo genitori (22%).
*Lo Youth Advisory Board è l’organismo di partecipazione delle ragazze e dei ragazzi al Child Guarantee, il sistema di contrasto alla povertà minorile e all’esclusione sociale lanciato dalla Commissione europea e in fase di sperimentazione in 7 Paesi tra cui l’Italia. In Italia lo Yab è stato costituito a dicembre dello scorso anno dall’Unicef in collaborazione con il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con il supporto tecnico dell’Istituto degli Innocenti. Ne fanno parte 23 ragazze e ragazzi tra i 14 e i 21 anni, provenienti da tutta Italia, giovani con vari background e storie personali.
foto comitato Italiano per l’UNICEF/unicef.it