Politiche giovanili. Le regioni si muovono ma la Sardegna pensa ad altro.

Dopo gli oltre 4 milioni di euro messi a sistema per lo sviluppo delle politiche giovanili dal Governo della Regione Lazio, il rifinanziamento delle buone pratiche per l’inclusione dei giovani in Emilia-Romagna e le solite conferme in arrivo dal Friuli, Lombardia e province autonome di Trento e Bolzano, anche la Liguria torna a investire sui giovani.

Oggi, infatti, è stato presentato il progetto “LOG-In”, l’intervento di co-progettazione (ricordiamolo, assenti nell’isola) per dare ai giovani dai 16 ai 30 nuove opportunità per il tempo libero e lo sviluppo di soft skills attraverso iniziative gratuite presenti sul territorio.

Un momento della presentazione di LOGin
Un momento della presentazione di LOG-In

Il progetto, realizzato grazie a un co-finanziamento pubblico, in attuazione dell’Intesa Stato/Regione dal Fondo Politiche Giovanili e coordinato da Regione Liguria in collaborazione con Aliseo e il Forum del terzo Settore, rientra all’interno del “Progetto Giovani: saper stare per saper fare”, un percorso di coprogettazione sperimentale il primo promosso da Regione Liguria in ambito giovanile.

LEGGI ANCHE:  18App, 200 mila iscritti in una settimana.

La partnership, attiva su tutto il territorio regionale, ha coinvolto in sei mesi più di 4.500 giovani, di cui 2500 in 170 laboratori e iniziative ludico-educative e 2.000 in attività con partecipazione attiva dei giovani in eventi ed iniziative dedicate alla comunità. Un progetto che ha reso possibile accompagnare 100 giovani in percorsi individuali dedicati anche alle fragilità e 24 giovani in percorsi di “Individuazione, Validazione e Certificazione” delle competenze.

Alcuni ragazzi coinvolti hanno realizzato il catalogo on-line “LOG_In” per far conoscere e rendere accessibili, dalle aree urbane all’entroterra, tutte queste iniziative (laboratori, attività formative, tirocini, eventi, percorsi di orientamento, certificazione delle competenze…).

Nel frattempo, in Sardegna, i/le giovani sardi/e possono al massimo sentire le ultime sul “modello vincente” della Presidente Alessandra Todde, durante il tour autoreferenziale della “Governatrice nuorese”, e assistere all’inerzia dell’Esecutivo e del Consiglio regionale verso il settore della gioventù. I fatti, lontano dalle fandonie dell’attuale vertice regionale, sono gentiluomini e parlano di una azione di governo e legislativa assente o, meglio, in linea di continuità con le azioni messe in campo nelle precedenti Legislature. Anche di quella sfigatissima andata in scena dal 2019 ai primi mesi del 2024.

LEGGI ANCHE:  Spopolamento e reclutamento nella PA. Il Governo corre ai ripari per l'inclusione dei giovani.

A peggiorare il quadro per lo sviluppo di politiche e interventi di impatto per i/le giovani sardi/e, la totale assenza di capacità di ascolto della Presidente e della sua miriade di consiglieri. La partita è, come rilevato negli ultimi tempi, finita prima ancora di iniziare.