Politiche giovanili: l’assessora Rita Dedola al primo confronto con la ministra Fabiana Dadone. Orientare o programmare?
Di cosa avranno discusso l’assessora Rita Dedola e la ministra Fabiana Dadone nel corso del primo meeting di confronto e dialogo sulle politiche giovanili? Quale incredibile scambio si sarà consumato alla luce degli scarsi risultati rilevati nella gestione delle politiche giovanili nella Città metropolitana di Cagliari?
Avrà forse ricordato l’assessora Dedola all’esponente del Governo Draghi, l’imbarazzante situazione prodottasi all’interno dell’amministrazione comunale che, recentemente, ha determinato – con determina n. 02274 del 1° aprile 2021 – l’esclusione per la gestione del servizio Informagiovani dell’organizzazione che gestisce da anni il centro giovani di Cagliari per il mancato raggiungimento della soglia minima di sbarramento prevista dall’appalto?
Di quali sinergie, ancora, si sarà discusso nel corso dell’interlocuzione tra amministratori delle Città Metropolitane e l’esponente del Governo Draghi al fine di valorizzare al meglio le politiche giovanili e il fondo ad esse dedicato? Avrà condiviso l’esponente della Giunta Truzzu con la ministra Dadone, l’incapacità dell’amministrazione comunale di Cagliari di affrontare in modo maturo la questione giovanile e i servizi per i/le giovani dell’Area metropolitana? Si sarà discusso dell’approccio “scolasticocentrico” e del gap di prospettiva con il quale l’Amministrazione Truzzu – nonché quella del predecessore Massimo Zedda – ha finora affrontato il tema delle politiche giovanili in città?
Ancora, può essere considerata una buona pratica per l’inclusione dei giovani – essendo uno dei pochi atti in materia discussi negli ultimi 12 mesi dal Comune di Cagliari – l’istituzione dell’Osservatorio della Pubblica Istruzione e delle Politiche Giovanili, disegnato a tutto vantaggio del solito e paternalistico comitato di dirigenti scolastici e psicologi a scapito dell’attivismo giovanile locale?
Sulla base di queste premesse e dell’interesse rilevato finora nel territorio per le politiche giovanili, porterà a qualche risultato lo sviluppo del nuovo percorso di dialogo e di confronto voluto dalla ministra Fabiana Dadone “per rilanciare e rafforzare il rapporto che necessariamente deve esserci tra chi guida le Politiche per i giovani e gli enti locali?”.
Secondo la ‘velina’ del Comune di Cagliari la risposta non può che essere affermativa confermando che “il confronto è stato utile per analizzare le opportunità e le proposte provenienti dalle grandi città italiane”. Al riguardo sarebbe illuminante conoscere le ‘opportunità e proposte’ valutate dal Comune di Cagliari, alla luce della mancanza di sensibilità per le politiche giovanili – certificata negli anni dall’insufficienza di atti e programmi per i giovani – e del comportamento istituzionale ‘da piccolo mondo antico’ verso le qualificate organizzazioni giovanili della comunità locale espresso dall’amministrazione cittadina negli anni.
Una programmazione per i giovani, come ricordato dall’esponente del Governo Draghi nel corso del meeting, che dovrebbe orientarsi verso “attività che permettano ai giovani di crearsi le opportunità per la propria crescita e, quindi, per lo sviluppo della comunità e del territorio”. In parole povere partire dai giovani per la progettazione degli interventi. Una direzione, questa, in totale controtendenza rispetto a quanto registrato nella gestione delle politiche giovanili nella Città di Cagliari negli ultimi 20 anni.
Potrà essere d’aiuto questo ciclo di incontri con il Ministero per assistere, in breve tempo, a un cambio di rotta da parte dell’Amministrazione locale in materia di politiche giovanili? Oppure, come ipotizzato, si assisterà all’ennesimo simposio di anime pie, privo di alcun valore in termini di servizio pubblico per l’inclusione dei/delle giovani nella nostra comunità?
Orientare o programmare? Questo è il dilemma!