Politiche giovanili. La Lombardia ha la sua prima legge per i giovani.
La Lombardia ha la sua legge per i giovani, la prima in materia approvata da Palazzo Pirelli. Il semaforo verde è arrivato questa mattina, nel corso della seduta presieduta dal Presidente Alessandro Fermi (Lega), con un’ampia maggioranza: 58 sì (a favore anche il M5S), 14 no e un astenuto.
Si tratta, ha commentato il relatore del provvedimento Curzio Trezzani (Lega), di una legge caratterizzata “da una forte connotazione trasversale, poiché le politiche giovanili non sono una singola materia ma appunto toccano molti ambiti diversi. La sfida – ha affermato – consiste nello sforzo di coordinare e finalizzare più efficacemente la pluralità di misure e programmi rivolti ai giovani. In altre parole, una politica per i giovani che sia coerente con una visione e una strategia unitaria di attenzione e sostegno alle giovani generazioni, che li coinvolga attivamente nei processi decisionali, offrendo loro occasioni affinché essi possano realizzare la propria visione, il proprio impegno, la propria partecipazione”.
La proposta normativa fa perno su tre macro-obiettivi: il percorso di autonomia, il protagonismo e la partecipazione attiva della persona nella società e nella comunità di riferimento. Il tratto distintivo della proposta di legge è quindi la trasversalità. Cioè, coordinare e finalizzare più efficacemente la pluralità di misure e programmi rivolti ai giovani per avere una politica in materia coerente con una visione ed una strategia unitaria di attenzione e sostegno alle giovani generazioni, che le coinvolga attivamente nei processi decisionali, offrendo loro occasioni affinché possano realizzare la propria visione, il proprio impegno, la propria partecipazione.
L‘intervento si rivolge ai giovani tra i 15 e i 34 anni che risiedono, dimorano, studiano e svolgono la loro attività lavorativa, professionale o imprenditoriale nel territorio lombardo. Nella nostra regione sono circa 2.107.329 unità (51,5 maschi, 48,5 femmine), pari a circa il 20% della popolazione lombarda.
La natura trasversale della proposta di legge trova il suo concreto ancoraggio in una programmazione multidimensionale che coordina e finalizza, su scala regionale e territoriale, con il concorso pubblico e privato, le diverse politiche, misure e risorse destinate ai giovani. Gli strumenti sono: il piano triennale (per definire gli indirizzi, le priorità e le strategie dell’azione regionale) e il piano annuale che prevede le misure di intervento e contenuti specifici.
I Comuni (in forma singola o associata) concorrono alla definizione e attuazione della programmazione regionale in tema di politiche giovanili. Non si tratta di nuove funzioni, ma di una modalità innovativa di esercizio delle funzioni già spettanti attraverso una strategia di programmazione integrata verticale (Regione/Comuni) e orizzontale (Comuni/Enti pubblici e privati sul territorio). Tre le direttrici fondamenta: l’informazione e l’orientamento dei giovani, attraverso il servizio degli Informagiovani; la rilevazione dei bisogni e delle aspettative sul territorio, in raccordo con l’Osservatorio regionale sulla condizione giovanile; l’erogazione dei servizi e la realizzazione delle misure e dei progetti previsti dalla programmazione regionale in partnership con altri soggetti pubblici e privati sul territorio.
La legge, ricordano dal Consiglio, prevede la creazione di un osservatorio regionale sulla condizione giovanile, di un Forum regionale dei giovani, del Premio regionale giovani, forme di dialogo strutturato e di ascolto della voce dei giovani, anche attraverso strumenti di comunicazione e informazione: una piattaforma dedicata, l’utilizzo dei social network, campagne di comunicazione istituzionale rivolte al target di riferimento, iniziative sul territorio.
Il dibattito – Nel corso della seduta di questa mattina, sono stati approvati 4 emendamenti del PD, 4 della Lega, 3 del M5S e 1 del Gruppo Misto-Azione e numerosi ordini del giorno: 2 del Consigliere Raffaele Erba (M5S), 2 del Consigliere Jacopo Scandella (PD), 2 del Consigliere Niccolò Carretta (Gruppo Misto-Azione), 3 del Consigliere Luigi Piccirillo (Gruppo Misto) e tre del Consigliere Roberto Anelli (Lega), illustrati in Aula dal Consigliere Alessandro Corbetta (Lega).
“E’ un giorno importante – spiega Alessandro Corbetta (Lega) – perché abbiamo assunto un impegno nei confronti di tutti i giovani lombardi. E’ un primo passo – ha commentato annunciando il voto favorevole del suo gruppo – al quale ne dovranno seguire molti altri per i quali dobbiamo iniziare a lavorare già da domani”. Sulla stella linea la Consigliera leghista Selene Pravettoni: “Arriviamo ad approvare questa legge dopo un lungo percorso di ascolto e di condivisione”, ha ricordato sottolineando che adesso “i giovani potranno incidere direttamente su tutte le politiche regionali che li riguardano. Questa norma – ha aggiunto – è stata impostata come una cornice normativa che coordinerà tutte le attività che la Giunta metterà in campo per e con i giovani. Un tipo di struttura, che rende questa legge attuale per i prossimi 20/30 anni, perché attraverso l’Osservatorio monitorerà costantemente la condizione giovanile, così al mutare dei tempi potrà restituire il cambiamento delle esigenze. Dall’altra parte, il forum garantirà la partecipazione diretta dei giovani per far ascoltare direttamente la loro voce. Questi due strumenti, quindi, permetteranno ai piani triennali e annuali di mettere a terra delle politiche che potranno veramente rispondere alle esigenze declinandole nel medio e nel breve periodo”.