Politiche giovanili, indagine Ray: “Partecipazione a progetti di mobilità facilita l’inserimento lavorativo”.
L’80% dei ragazzi che partecipa ai programmi europei ritiene di avere maggiori chanches lavorative. È quanto emerge da una ricerca di R.A.Y. (“Research-based Analysis and Monitoring of European Youth Programmes”) realizzata da un network europeo costituito da ricercatori, istituti di ricerca, università e Agenzie Nazionali del Programma Erasmsus+ e Corpo Europeo di Solidarietà.
Secondo lo studio, ad incidere su questo dato (80%) è l’acquisizione delle soft skills, capacità ed abilità non legate ad una specifica conoscenza tecnica ma di qualità personali e comportamentali che favoriscono una prestazione lavorativa di alta qualità.
Nello specifico, i programmi come l’Erasmus+ offrono una metodologia di apprendimento come l’educazione non formale. Comunicazione efficace, public speaking, team building, apprendimento di una lingua straniera sono solo alcune delle competenze che si è soliti acquisire nell’ambito di questi progetti. Per chi fa esperienza di formazione, l’esperienza di mobilità europea consente di accrescere o acquisire nuove competenze metodologiche, organizzative e linguistiche; tra le aspettative c’è la volontà di entrare in contatto con altri soggetti e organizzazioni.
La ricerca condotta da RAY individua chiaramente come la grande parte dei beneficiari dei programmi di mobilità internazionale, sviluppino nuovi interessi.
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