Politiche giovanili, inaugurato il ‘nuovo’ sito giovani2030.it .
La ministra per le Politiche giovanili, Fabiana Dadone oggi ha ufficializzato il lancio del nuovo sito internet giovani2030.it , la nuova “casa digitale” dedicata ai giovani italiani con l’obiettivo di fornire un unico punto di accesso alle informazioni nell’ambito del volontariato, formazione, lavoro e iniziative internazionali e culturali.
Insomma niente di nuovo, data la lunga lista di tentativi analoghi già esistenti e spesso poco sostenibili nel lungo periodo a causa della mancanza di supporto da parte delle stesse istituzioni che oggi, paradossalmente, inaugurano un nuovo sito. Ma per la ministra Fabiana Dadone, grazie al sito giovani2030 “i giovani potranno progettare il proprio futuro”… si respira ottimismo al Ministero delle Politiche giovanili, d’altronde basta qualche videoconferenza su twitch per ribaltare le sorti dei giovani nel nostro Paese.
Una nuova iniziativa web che nelle ambizioni della ministra Dadone dovrebbe creare una community digitale di giovani per lo scambio di esperienze e informazioni, nonché una porta di ingresso alle opportunità di progetti e iniziative promosse dalle istituzioni pubbliche, le università, gli enti del terzo settore per i giovani. Basterebbe, però, guardare le interazioni di siti istituzionali già presenti nel web con mission analoghe per rendersi conto degli scarsi risultati di engagement tra i beneficiari finali, ovvero i giovani…l’entusiasmo tra le mura del Ministero delle Politiche giovanili non conosce limiti.
“Gli effetti della pandemia – riporta la velina ministeriale – ha accentuato le disuguaglianze e si sono amplificati sui giovani costringendoli a un isolamento che rischia di danneggiare seriamente il Paese, non solo in termini di coesione sociale, ma di depauperamento del capitale umano e di freno allo sviluppo e alla ripresa. Le difficoltà nell’orientamento scolastico e formativo – prosegue la nota -, il fenomeno NEET che torna nuovamente a crescere nel nostro Paese, la negativa dinamica occupazionale dei giovani, hanno contribuito a far accrescere la diffidenza delle nuove generazioni nelle istituzioni”. Giustamente un sito web potrà risolvere il gap prodotto da decenni di assenza della politica dai radar delle politiche giovanili.
Si respira tanto entusiasmo in via della Mercede, 9 a Roma, come si evince dalla successiva dichiarazione della ministra Dadone per la quale le emergenze dei giovani “ci hanno indotto ad individuare strumenti concreti ed efficaci per superare, da subito, i grandi ostacoli che quotidianamente le nostre ragazze e ragazzi sono costretti a gestire. La nostra più grande sfida? Convincere il giovane demotivato e sfiduciato ad attingere nuova energia navigando in GIOVANI2030 e ad appropriarsi della piattaforma, utilizzandola come un affidabile compagno di viaggio verso il futuro”. La questione giovanile si risolverà con un paio di click e una buona dose di happy ending.
Tutti i contenuti del portale, prosegue la nota ministeriale, saranno esposti in modo semplice e chiaro, utilizzando un linguaggio adatto al target “giovani”, garantendo al contempo autorevolezza nella comunicazione. Un linguaggio accuratamente studiato per accorciare le distanze tra le istituzioni e i giovani al fine di farli diventare essi stessi ambasciatori e promotori del progetto. E sì, i tentativi a mezzo web del Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale lasciano ben sperare sul successo dell’iniziativa… grandi siti web a supporto dei giovani!
Creare nuovi siti, nuove strutture e non garantire un miglioramento della qualità di quelli esistenti sembrerebbe la nuova ricetta della ministra Fabiana Dadone: “Con il suo lancio, il Dipartimento per le politiche giovanili avvia un percorso che costantemente sarà arricchito di nuove e aggiornate informazioni. Abbiamo deciso infatti di lanciare il nostro nuovo progetto proprio in coincidenza con la presentazione a Bruxelles del PNRR che contiene, fra le altre, fondamentali misure e opportunità per i giovani. Come emerso dalla consultazione pubblica “Next Generation You” svoltasi via web dall’8 al 18 aprile 2021, alla quale hanno partecipato oltre 15.000 giovani, che ringrazio, il 94% dei rispondenti ha considerato molto importante realizzare un focal point per i giovani per avere informazioni sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Quanto emerso denota un forte fabbisogno informativo da parte dei giovani al quale rispondiamo attraverso GIOVANI2030 impegnandoci a monitorare e dare informazioni su tutti i progetti del Pnrr che possono avere un impatto positivo sulla loro vita”.
Uno statement coerente con l’appartenenza della Dadone all’attuale Esecutivo nazionale ma che, andando a leggere meglio le macro categorie di investimento delle risorse previste dal Piano, fanno sperare ben poco verso la svolta per le politiche giovanili del Paese, continuamente identificate attraverso un approccio esclusivamente incentrato nella scuola e nell’università. Una miopia di Stato che con molta probabilità si caratterizzerà nuovamente per una copiosa spendita di risorse pubbliche in strutture, iniziative autoreferenziali, stipendifici e progetti di scarsa qualità verso l’elevazione della condizione giovanile nel nostro Paese.
Miopia alla quale si somma pure l’ingenuità verso gli ostacoli che si frappongono nel percorso di inclusione dei giovani nella società. Ma per il Ministero dagli esiti della consultazione pubblicati sul Portale “si evidenzia che l’attuazione delle politiche giovanili trova, un evidente ostacolo, non tanto nell’assenza di opportunità e agevolazioni, quanto nella difficoltà di accesso dei giovani alle relative informazioni, in un quadro amministrativo molto frammentato dalla compresenza di più livelli di governo” e ancora che “la scarsa reperibilità delle informazioni dipende oggi dalla varietà degli interventi, messi in campo sia a livello statale che regionale, gestiti da amministrazioni differenti, con la conseguenza che i giovani sono spesso disorientati e non conoscono il canale informativo al quale rivolgersi”. Chissà cosa potrebbero dire in materia, per esempio, gli aspiranti giovani imprenditori e i talenti italiani che non riescono ad accedere ad alcuna forma di credito per avviare la propria startup innovativa. All’entusiasmo si accompagna ormai con veemenza anche l’ingenuità.
Foto di Alexandr Ivanov da Pixabay