Politiche giovanili, il Governo Meloni taglia le risorse della Carta Cultura Giovani.

Si va verso il taglio delle risorse per la Carta Cultura Giovani. Questa la nuova misura dell’Esecutivo Meloni contenuta nel decreto Omnibus mirata a recuperare 20 milioni di euro per “le priorità del Paese” e fare cassa sui/sulle giovani italiani/e. Una ‘falciatura’ (l’ennesima) che conferma la marginalità della questione giovanile per la classe dirigente italiana, senza contare la paradossale decisione di tagliare una misura fortemente voluta dallo stesso Esecutivo Meloni. Governo, come forse molti avranno dimenticato, che aveva introdotto la “Carta della cultura Giovani” e la “Carta del merito”, con l’obiettivo di mandare in pensione il Bonus Cultura 18 App e “potenziare la diffusione della cultura tra i giovani”, spiegava nel mese di gennaio il ministro della Cultura Sangiuliano.

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Chissà, magari dalle parti dell’Esecutivo Meloni avranno pensato (in molti casi a ragione) che i/le giovani italiani/e non rappresentano un segmento della popolazione meritevole di alcun incentivo per la propria crescita personale. Ma allora perchè proporre un intervento lo scorso mese di gennaio 2024 per poi tagliare il 10% delle risorse stanziate? Misteri che solo una politica basata sulla scarsa capacità di programmazione può spiegare!

Giusto, sempre per la logica meloniana, tagliare su libri e cultura per i giovani a sostegno di “altre priorità del Paese” come le sagre di Paese. Mancherebbero, infatti, 3 milioni per i carnevali storici, 3 per gli spettacoli circensi e altrettanti per le “pubblicazioni di rilievo culturale”. Meglio, in altre parole, tagliare sul bonus di 500 euro l’anno per i giovani (ricordiamolo per l’acquisto di libri, biglietti per spettacoli, ecc.) che perdere, per esempio, la sagra identitaria del carciofo!

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Ironia a parte, la misura era già stata vittima di una riduzione del fondo con la manovra 2023, dove si era passati da 230 a 190 milioni, mentre con il taglio attuale le risorse per la carta dovrebbero ora arrivare a 170 milioni di euro. Quindi, si conferma la solita logica politica alla base del nuovo taglio, ovvero “far finta di fare” e sostenere la solita narrazione autoreferenziale circa “il futuro dei giovani”.

Tagli che stanno colpendo anche altre politiche per i giovani, come rilevato con il fondo 2024 per il Servizio Civile Universale che, con le risorse attuali, sembrerebbe poter finanziare soltanto 20mila posti, rispetto agli oltre 50mila previsti negli ultimi anni e i 100mila posti indicati nel Decreto Legislativo del 6 marzo 2017, n. 40.

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Nulla di nuovo. I giovani in Italia non contano e non valgono un ***

foto Governo.it