Politiche giovanili: gli assessori regionali da Abodi: “Equa distribuzione del Fondo nazionale”.

Equa distribuzione delle risorse del Fondo Nazionale per le Politiche giovanili e introduzione di una normativa statale “che detti i principi fondamentali del settore”. E’ quanto hanno chiesto nel corso della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome gli assessori regionali delle 20 regioni d’Italia.

Proposte contenute in un dossier consegnato al ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, che, come facilmente evidenziabile, non risolvono alla radice il problema dell’autoreferenzialità delle politiche per i giovani promosse dallo Stato e dagli enti periferici del Paese. Criticità, in sintesi, confermata dall’assenza di suggerimenti sulla governance del Fondo Nazionale per le Politiche giovanili che, ancora ad oggi, esclude di fatto i beneficiari finali dal processo di ideazione e implementazione degli interventi. I giovani e le organizzazioni giovanili qualificate del Paese, in sintesi, non possono partecipare alla co-programmazione degli interventi destinati ai ragazzi e ragazze del Paese.

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Meglio, per i rappresentanti delle regioni, continuare a proporre iniziative onerose (per 80 milioni di euro l’anno, come ricorda la dotazione del Fondo nazionale per le Plitiche giovanili) e di scarso impatto, rendendo, così, vano il senso stesso del confronto periodico con gli assessori regionali alle politiche giovanili chiesto dal ministro Abodi e mirato a “costruire un percorso condiviso e sistematico di programmazione e gestione degli interventi”.

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