Politiche giovanili e giovani. La Todde incontra Abodi ma c’è poco da dire!
Anche su temi apparentemente “marginali” come le politiche giovanili, la presidente Alessandra Todde, recentemente dichiarata decaduta dalla Corte d’Appello di Cagliari, continua a seguire il suo consolidato schema comunicativo: una visita ufficiale al ministro di turno, qualche foto sui social accompagnata da dichiarazioni altisonanti, e un elogio pubblico delle iniziative “a favore dei sardi”. Questo modus operandi sembra rivolto più a soddisfare la propria base politica, spesso poco attenta alla comprensione dei processi istituzionali, che a generare reali cambiamenti.
L’ultimo esempio è stato l’incontro, insieme all’assessora Ilaria Portas, con il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi. Nei post pubblicati sui social, la presidente ha sottolineato l’obiettivo di “organizzare insieme le politiche giovanili, condividendo programmazione, dati e risorse”. Inoltre, ha affermato che il ministro avrebbe apprezzato i progressi nella realizzazione del nuovo stadio e del palazzetto dello sport di Cagliari, elogiando la collaborazione tra Regione e Comune.
Tuttavia, mentre le dichiarazioni sui progetti infrastrutturali possono essere soggette a giudizi cauti, il tema delle politiche giovanili rimane un punto decisamente dolente per l’amministrazione Todde. La gestione della maggioranza Todde in questo ambito, infatti, è stata più volte criticata con cognizione di causa per la sua inconsistenza e mancanza di visione.
Un esempio emblematico è la gestione dei fondi del Fondo Nazionale per le Politiche Giovanili, che quest’anno (come ogni anno) sono stati destinati all’intervento calato dall’alto. Quest’anno è toccato a “Start: Giovani & Impresa”, un progetto deciso, come sempre, senza coinvolgere né i giovani né le organizzazioni giovanili del territorio. Questo approccio, già visto con la precedente giunta Solinas e il progetto “Giovani VISPI”, ha portato a interventi di scarso impatto. Nonostante le critiche, “Giovani VISPI” è stato rifinanziato con 1,3 milioni di euro dall’attuale maggioranza, segno di una continuità col passato che solleva ulteriori perplessità.
La scarsa attenzione della maggioranza Todde verso le politiche giovanili è evidente anche dalla mancata apertura al dialogo con comitati e organizzazioni giovanili qualificate. Nonostante le richieste di incontro, espresse da comitati qualificati, la stessa presidente, coadiuvata dai suoi “competenti consiglieri”, ha mantenuto chiusa la porta al confronto, continuando, così, a non voler fare propria alcuna proposta concreta per aggiornare la normativa regionale sulla gioventù, ferma alla obsoleta, quanto mai applicata, legge 11 del 15 aprile 1999.
A ciò si aggiunge la totale assenza di iniziative legislative da parte della maggioranza in Consiglio regionale. Negli ultimi dieci mesi, l’unica proposta di legge in materia è arrivata dall’opposizione, la stessa che nella scorsa legislatura non è riuscita a far approvare la PL 182 dedicata alle politiche giovanili. Insomma, è poco credibile l’interesse del Legislatore sardo per la questione giovanile nell’Isola. C’è poco da aggiungere e poco da controbattere.
Parlando poi degli interventi per i giovani promossi dalla società civile, anche qui il mandato Todde non si è ancora palesato: è stato riconfermato il finanziamento di 900mila euro per la mobilità giovanile (praticamente rimasto inalterato), mentre diverse centinaia di migliaia di euro sono state elargite con grande semplicità con i soliti emendamenti puntuali della maggioranza todde (e anche della minoranza) per foraggiare la creazione di murales, rifare parchi auto, sostenere le celebrazioni di associazioni sarde, ecc. Se questa è capacità di gestione e programmazione…
foto facebook/AlessandraTodde