Politiche giovanili e buone pratiche: Ancona invita alla “co-programmazione”.

Scadranno il 20 gennaio i termini per la partecipazione all’avviso pubblico del Comune di Ancona per la co-programmazione delle politiche giovanili e, già da adesso si può rimarcare la lungimiranza del capoluogo marchigiano, capace di andare oltre le sterili consulte giovani locali e dimostrare di avere una visione di vero servizio pubblico per l’innovazione e l’inclusione dei giovani del proprio territorio.

La co-programmazione è uno strumento partecipato che vede lavorare spalla a spalla l’ente pubblico e i soggetti che si occupano, a diverso titolo, di un settore, per definire i bisogni e la loro evoluzione e indicare e indirizzare le strategie dei progetti che seguiranno. Insomma, un principio operativo che dovrebbe orientare anche il più rurale dei comuni della Sardegna. Regione, invece, dove i comuni delle “grandi città” non danno certo l’esempio, salvo poi spacciarsi per amministrazioni sensibili verso la qustione giovanile, magari invitando al concerto di Capodanno qualche nome in auge. Questioni di prospettive e di senso di servizio pubblico…

LEGGI ANCHE:  Andrea Abodi è il nuovo ministro per le Politiche giovanili del Governo Meloni.

L’avviso, ricordano dal comune, è rivolto a quanti (enti pubblici, enti del terzo settore, privati, associazioni giovanili, culturali, sportive etc.) siano interessati a partecipare al tavolo di co-programmazione delle politiche giovanili della città. Il tavolo avrà una durata di sei mesi, lavorerà per macro-temi e indirizzerà tutta la progettazione successiva.

L’avviso pubblico si può scaricare – senza il rischio di perdersi nell’albo pretorio online come capita in “certi” capoluoghi sardi dove addirittura non si trovano alcune determinazioni dirigenziali – dal sito istituzionale del Comune di Ancona.

Ente locale, il comune di Ancona, capace di rappresentare una buona pratica all’interno dell’infausto paradigma amministrativo italiano per lo sviluppo delle politiche giovanile, dimostrando di saper andare oltre le locali proroghe comunali “nelle more della pubblicazione del nuovo bando per il Centrogiovani”, in voga nell’Isola e in barba al minimo principio della rotazione degli affidamenti pubblici.

LEGGI ANCHE:  999 positivi e nessun decesso. Gli ultimi dati del Covid in Sardegna.

Un piccolo mondo antico sardo, riflettendo sulla “vastità” dell’esempio marchigiano, continuamente incapace di fare uno slancio verso la co-programmazione degli interventi per i giovani. D’altronde perché promuovere politiche nel merito dell’inclusione dei giovani sardi? Meglio non tradire le deprimenti statistiche isolane e proseguire con la pessima spendita di fondi pubblici per i ragazzi e le ragazze dell’Isola. La ruota degli affidamenti e degli appalti per qualcuno/a non deve fermarsi.

foto Sardegnagol, riproduzione riservata