Politiche giovanili a Cagliari: Altro giro, altra corsa?
Immaginate che vostra figlia per ottenere un lavoro debba frequentare un corso di inglese e voi non abbiate i soldi per pagarglielo. Nel vostro quartiere c’è un’ottima scuola di lingue che vi propone un corso gratuito ma voi, per mero disinteresse, ignorate l’offerta. Vostra figlia non imparerà l’inglese che tanto le sarebbe servito e dovrà rinunciare all’occupazione a cui aspirava.
Questo piccolo preambolo è la rappresentazione, metaforica ma non troppo, della condizione delle politiche per i giovani a Cagliari. Affossate dal disinteresse istituzionale, le politiche giovanili, dopo un’agonia neanche tanto lenta, sono state definitivamente espunte dagli atti dell’ultima amministrazione cittadina. Ciò malgrado la presenza nel territorio metropolitano di numerose associazioni che, attraverso programmi comunitari e senza alcun costo per le casse comunali, realizzano iniziative per i giovani.
Da tempo questo settore, riunitosi nel Comitato delle Associazioni Sarde per la Mobilità Internazionale, chiede una collaborazione con le istituzioni cittadine. Una collaborazione che nelle intenzioni dovrebbe tradursi in elaborazione di idee, progettualità e innovazione. Il tutto ricondotto a canali di finanziamento europei che eviterebbero aggravi sul bilancio comunale. Al pari dell’offerta della scuola di lingue menzionata in apertura, anche questa è stata fin qui ignorata.
In queste settimane prende avvio una nuova amministrazione cittadina ed è lecito auspicare che la proposta di collaborazione venga finalmente accolta. Se ciò non dovesse capitare le associazioni continuerebbero il loro lavoro per i giovani come hanno sempre fatto ma la politica locale, per l’ennesima volta, denoterebbe mancanza di visione e prospettive. Ci auguriamo che cosi non sarà.