Politicamente corretto, prosegue la diffusione del “wokeismo”.

Continua a diffondersi l’ideologia “woke” nei prodotti culturali occidentali. Inizialmente limitata alle “elucubrazioni” dei radical-chic da comodino e dei “cattedrati” delle istituzioni accademiche, il wokeismo, per effetto della trasmissione mediatica, ha preso piede anche nelle aree rurali, andando, secondo i detrattori, “contro le realtà culturali e sociali di chi vi abita”.

Ideologia, in particolare, che si prefigge di promuovere concetti come la fluidità di genere e l’abolizione del patriarcato. Un obiettivo, come ricordato recentemente dall’esponente del PfE, Catherine Griset, che “sotto le mentite spoglie della sensibilizzazione, non rispetta le identità locali e aggredisce l’universalità culturale”.

Sempre contro l’ideologia woke si è espresso anche Elon Musk, che in un’intervista l’ha definita come “la più grande minaccia alla civiltà moderna che sostanzialmente vuole rendere illegale la commedia”, facendo notare che l’industria di intrattenimento mainstream occidentale ha avuto un brusco calo dopo aver “abbracciato l’ideologia woke e il politicamente corretto”.

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Cancello, foto wu peng da Pixabay.com