Poetto. Fermati gli aggressori dello scorso luglio.

Lo scorso 2 luglio gli agenti delle Volanti del Commissariato Quartu Sant’Elena erano intervenuti in viale Lungomare del Golfo, a seguito di una violenta aggressione, consumatasi nei pressi di una paninoteca ambulante.

Dalla perquisizione, immediatamente effettuata, era stata rinvenuta una katana lunga 92 cm, così come un frustino, in gergo denominato “zirogna”. Le successive attività d’indagine svolte dall’Ufficio Investigativo del Commissariato hanno ricostruito i fatti e sulla base della preliminare fondamentale attività di sopralluogo sono state acquisite le denunce di 5 ragazzi, vittime della gravissima aggressione, oltre che alcune testimonianze, grazie alle quali sono stati identificati e deferiti all’Autorità Giudiziaria due dei magrebini autori delle violenze.

In particolare, dagli accertamenti compiuti, è emerso che due del gruppo di ragazzi, provenienti dalla provincia, al termine di una serata in discoteca sono stati avvicinati dai due aggressori i quali con fare minaccioso li avevano pretestuosamente accusati di aver rivolto delle attenzioni alla ragazza di uno di loro, banconiera presso la citata paninoteca.

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Dopo aver sfilato più volte la mascherina dal volto dei ragazzi, i due aggressori, spalleggiati da altri connazionali ancora in fase di identificazione, sono passati immediatamente alle vie di fatto, prelevando una katana, un frustino ed una mazza da hockey dal camper di cui avevano la disponibilità. Con queste armi si sono scagliati con inaudita violenza contro il gruppo di ragazzi, procurando a tutti loro diverse ferite lacero contuse.

A conclusione delle indagini sono stati identificati i due autori dell’aggressione, Ouanas Mohamed Zidane, 20enne algerino, e Ben Aissa Amir Alessandro, 30enne cagliaritano di origini marocchine.

Nella tarda serata di ieri, entrambi i nordafricani sono stati rintracciati in un casolare nelle campagne dell’agro di Sinnai. Quando i polizotti li hanno raggiunti, i due hanno tentato subito la fuga, resa vana dal tempestivo intervento degli agenti.

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Agli stessi soggetti sono state contestate le lesioni aggravate in concorso nei confronti, il porto abusivo di armi proprie e di oggetti atti ad offendere.

Anche il proprietario del chiosco dove erano nascoste le armi e gli oggetti utilizzati duranti l’aggressione è stato denunciato per porto abusivo di armi e di oggetti atti ad offendere.

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