Pnrr. Il Governo celebra i propri risultati ma non pubblica i dati.

Come insegna la prassi tipica della bassa politica e dei politici consumati, in Italia si continuano a rendere note le veline di Stato sul Pnrr, promuovendo così più l’immagine della sostanza, piuttosto dei dati sullo stato di avanzamento della spesa dei progetti del piano.

Dopo mesi di richieste, infatti, poco continua a sapersi sulla pubblicazione dei dati sull’avanzamento della spesa per i progetti del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Dal Governo, come ricordato da Fondazione Openpolis, si era parlato di pubblicazioni entro il mese di dicembre, ma, ad oggi, di questi dati non c’è alcuna traccia.

“Il Governo – spiegano dalla Fondazione – non ha mai pubblicato i dati sull’avanzamento della spesa del Pnrr per i singoli progetti ma solo aggregati a livello di misura. Questo rende impossibile valutare lo stato di avanzamento degli oltre 260mila progetti finanziati dal piano, complicando non poco una valutazione quantitativa dello stato dell’arte, al di là delle dichiarazioni e gli annunci”.

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L’esecutivo ha poi preso tempo, rispondendo che sarebbero stati rilasciati “all’esito del processo di verifica“. Un riscontro inaccettabile, perché fuori tempo massimo rispetto agli obblighi di legge che il governo stesso ha imposto sulla trasparenza del Pnrr.

Informazioni sullo stato di avanzamento dei singoli progetti del Pnrr che non rappresentano un capriccio ma un passo fondamentale per tratteggiare la direzione di questo ingente piano di risorse pubbliche, che secondo la classe dirigente del Paese dovrebbe rilanciare l’economia italiana.

Non è un caso, infatti, che nonostante il trionfalismo dell’esecutivo Meloni (in particolare in occasione della nomina a commissario europeo di Raffaele Fitto) una recente relazione della corte dei conti certifica che il Pnrr si trova più indietro di quanto si dica nel corso delle conferenze stampa o dei talk show televisivi.

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“Nel documento della corte dei conti – spiegano da Openpolis – emerge come al 30 settembre scorso i fondi spesi fossero 57,7 miliardi di euro, pari a circa il 30% delle risorse totali assegnate all’Italia“.

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