PNRR ed estetica delle politiche giovanili attraverso le pagine web della Regione Sardegna.

Passano gli anni, cambiano i governi di centrosinistra e di centrodestra ma sui giovani e sulle politiche giovanili l’attenzione per le istituzioni regionali resta sempre la stessa: scarsa, poco accurata e affidata a iniziative spot.

Nonostante la dialettica politica regionale, alla quale la comunità giovanile sarda è purtroppo abituata (come conferma la crescente disaffezione politica tra gli under30) e ai ridondanti discorsi programmatici , gli interventi per i giovani continuano a essere insignificanti nell’Isola.

Un interesse per i giovani ravvivato, recentemente, dagli appetiti e dalle aspettative legate al PNRR (il Piano nazionale di ripresa e resilienza), ovvero la nuova greppia per sodalizi locali e nazionali senza idee e scrupoli. Una realtà confermata dai fiumi d’inchiostro in materia di politiche giovanili letti negli ultimi tempi. Interventi, però, che stonano a livello locale alla luce dei contenuti pubblicati sulla pagina www.regione.sardegna.it/giovani , ovvero l’url istituzionale della Regione Sardegna dedicato all’informazione sulle opportunità per i/le giovani e, in generale, sulle novità in materia di politiche giovanili nell’Isola.

Incontro giovani, foto Sardegnagol riproduzione riservata
Incontro giovani, foto Sardegnagol riproduzione riservata

Una pagina istituzionale ‘poetica’, ‘romantica’ e, soprattutto, ferma nel tempo, a quel ‘meraviglioso’ 7 settembre 2012, data dell’ultimo aggiornamento. E già “i giovani – come ricorda l’headline del sito – sono una risorsa da valorizzare” e, per chi avesse ancora dubbi “la Regione Sardegna investe su di loro in una prospettiva di sviluppo e crescita delle comunità”.

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Uno sforzo delle istituzioni regionali concreto e puntuale per l’inclusione economica e sociale dei giovani in Sardegna, perché dubitarne? La stessa produzione normativa in materia non può che confermarlo, come ricordato dall’ultima legge ‘di sistema’ per i/le giovani sardi/e del lontano 1999 (legge 11/1999 recante “Iniziative e coordinamento delle attività a favore dei giovani”) che stanziava l’esosa dotazione di 10 milioni di lire per le politiche giovanili dell’Isola, circa 5 mila euro attuali…i consiglieri regionali dell’epoca dovevano essere, indubbiamente, dei politici poco lungimiranti e molto ottimisti.

Un impegno legislativo confermato anche dall’unica proposta di legge in materia presentata nel corso dell’ultima Legislatura in Consiglio regionale, la Pl 182 che, con i tempi del Consiglio e la scarsa propensione di servizio pubblico, facilmente misurabile all’interno dell’attuale Aula regionale, non potrà che essere calendarizzata a “babbo morto”. Sì, “i giovani sono una risorsa da valorizzare” nell’Isola.

Giovani, foto Sardegnagol riproduzione riservata
giovani, foto Sardegnagol riproduzione riservata

Un vuoto normativo sul quale continua a mancare la dovuta sensibilità istituzionale, nonostante i numeri regionali della dispersione scolastica, del tasso di disoccupazione tra gli under30 (ma sarebbe meglio chiamarla inoccupazione giovanile data l’opportunità di accesso al primo lavoro nell’Isola) e della devianza giovanile, come spesso ricordato dalla cronaca locale. Percentuali, come era facile prevedere, incrementate dalla crisi sanitaria: un fenomeno, in particolare, capace di mettere sempre più in crisi lo stesso sistema di welfare familiare nell’Isola, l’ammortizzatore sociale per eccellenza, nonché l’unico argine per la tenuta sociale per tantissimi under30.

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Alla luce di questo contesto istituzionale sempre più “semiserio” eufemisticamente parlando, quale garanzia di qualità potrà essere garantita verso la spendita delle risorse del PNRR per i giovani in un Paese dove anche un semplice sito istituzionale non viene aggiornato?

Foto di Eak K. da Pixabay